Lodi, inchiesta “Pancia piatta”: richieste pesanti per i venditori di pillole

Il pm: condannate gli imputati a otto e quattro anni

L'operazione della Gdf era scattata nel luglio 2011

L'operazione della Gdf era scattata nel luglio 2011

Lodi, 15 giugno 2018 - Dal dicembre 2008 al 2011 avevano venduto pillole dimagranti a base di sostanze stupefacenti. La procura di Lodi ieri ha chiesto la condanna a otto anni e 20mila euro di multa per il medico R.M. 42 anni, quattro anni per il suo assistente R.P., 44 anni, e quattro anni ciascuno per le farmaciste P. e M.G.. Pesanti le richieste di pena avanzata dal pm Sara Zinone che durante la requisitoria ha definito la collaborazione tra il medico e le farmaciste lodigiane “sistematica”. L’operazione della Guardia di finanza, denominata “pancia piatta”, era scattata a metà luglio 2011 dopo la denuncia di una persona che aveva raccontato delle prescrizioni del medico. In quell’occasione i due uomini M. e P. erano stati arrestati con l’accusa di aver imbastito un traffico di sostanze dimagranti a base di fendimetrazina (principio attivo della famiglia delle anfetamine) e clorazepato, un potente ansiolitico.

Secondo la procura le pillole sarebbero poi state rivendute a prezzi maggiorati a persone che non ne avrebbero avuto in realtà bisogno, ma disposte a pagare qualsiasi cifra per dimagrire. La cura, secondo l’accusa, costava circa 600 euro e i prodotti venivano rivenduti anche a palestre e centri di bellezza della città. Oltre 700 le cartelle di clienti che erano state sequestrate dalle fiamme gialle. Le due farmaciste, a cui era stato contestato il concorso nello stesso reato in veste di fornitrici dei preparati, erano state invece interdette dalla professione per diversi mesi. Al processo che si sta tenendo in tribunale a Lodi nessuno si è costituito parte civile. Agli imputati sono state contestate a vario titolo anche diverse aggravanti, tra cui lo spaccio a minori (una delle pazienti del medico avrebbe avuto infatti 16 anni) e il falso.

Nel 2012, durante l’udienza preliminare gli imputati avevano ammesso una parte delle responsabilità, chiedendo comunque l’assoluzione: il medico, in quanto non endocrinologo, non poteva infatti prescrivere le cure a base di fendimetrazina (principio attivo della famiglia delle anfetamine) mentre le farmaciste avevano ammesso diverse negligenze della preparazione e nel controllo della distribuzione delle pastiglie. «Le sostanze potevano essere tranquillamente prescritte – spiega l’avvocato Roberto Novellino, che difende il medico M. e l’assistente P. –. Sono stati gli stessi periti della procura, durante il dibattimento, a dare ragione al medico. Non siamo d’accordo anche con i presunti guadagni illeciti. E poi al processo nessuno si è costituito parte offesa, perché non ci sono stati problemi di salute per i pazienti. Aspettiamo fiduciosi». La sentenza del tribunale di Lodi è attesa il 20 settembre.