Paesi senza banche, è allarme

Comuni e sindacati cercano soluzioni. In difficoltà i più anziani

"Nessun locale comunale in concessione alle banche, ma disponibilità ad offrire un servizio di orientamento con bancario in municipio a cadenze prestabilite". Il sindaco di Codogno Francesco Passerini risponde al sindacalista di Lodi Ettore Necchi della Federazione autonoma bancari italiani. Quest’ultimo chiedeva che, nei piccoli paesi, si emulasse l’iniziativa di Valera Fratta "che ha concesso un locale a un istituto di credito dove in giorni prestabiliti, nonostante la banca non ci sia più, si erogano i servizi basilari". Una proposta per evitare la desertificazione dei paesi. "Basta anche solo un piccolo spazio per garantire un bancomat. Soprattutto per i più anziani".

"Le banche sono ricche e non hanno bisogno dei locali dei comuni. Andrebbero poi messi in sicurezza – aggiunge Passerini –. Purtroppo questa “rivoluzione“ digitale è nazionale e incontrovertibile. Suggerisco piuttosto di attivare uno sportello informativo dei bancari, in una stanza del Comune, periodicamente, per guidare i clienti". "La proposta del sindaco è improponibile – replica Necchi –, provocherebbe disagio anche ai bancari".

P.A.