Uccise il ladro, l’oste sarà processato: "Non dormo più"

Casaletto Lodigiano, durante la colluttazione con il ladro partì colpo di fucile

Mario Cattaneo, il ristoratore di 68 anni, titolare dell’Osteria dei Amis di Gugnano, frazione di Casaletto Lodigiano

Mario Cattaneo, il ristoratore di 68 anni, titolare dell’Osteria dei Amis di Gugnano, frazione di Casaletto Lodigiano

Casaletto Lodigiano (Lodi), 30 maggio 2018 - Andrà a processo per eccesso colposo di legittima difesa Mario Cattaneo, 68 anni, l’oste di Gugnano, frazione di Casaletto Lodigiano, che la notte tra il 9 e il 10 marzo 2017 uccise il 32enne ladro romeno Petre Ungureanu, che lo stava derubando, con un colpo di fucile partito accidentalmente durante la colluttazione. Il gup di Lodi, Isabella Ciriaco, ha accolto la tesi del procuratore Domenico Chiaro. Alle 13 di ieri è arrivata la decisione che prolunga l’agonia dell’oste lodigiano. La prima udienza in tribunale a Lodi è fissata il 26 settembre. La vicenda ha scatenato le reazioni della politica. «Per la Lega vale il principio che la difesa è sempre legittima. La legge è pronta. Al governo sarà una priorità», hanno detto il segretario della Lega, Matteo Salvini e il vice capogruppo alla Camera Nicola Molteni. Solidarietà a Cattaneo anche dall’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, che ha ribadito la disponibilità di Regione Lombardia a sostenere le spese processuali. Intanto, l’oste di Gugnano poco dopo l’udienza si è rifugiato nel suo locale per stringersi alla sua famiglia.

Signor Cattaneo, come ha preso la decisione del gup di Lodi di rinviarla a giudizio?

«Ho sempre detto di essere nelle mani del giudice. È una decisione che accetto. Resto fiducioso e positivo che tutto possa andare per il meglio. Bisogna aspettare che la giustizia faccia il suo corso. Ma non vedo l’ora che questa udienza arrivi: decidano quel che decidano ma io non dormo più nemmeno. Non ne posso più»».

Il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, è stato molto duro durante la sua requisitoria in aula. Come si sente?

«Eh già (sorride con un ghigno amaro e gli occhi lucidi, ndr). In aula, quando sei seduto su quelle sedie davanti al giudice, non è facile ascoltare in silenzio parole così pesanti. Il procuratore mi ha accusato violentemente per quello che è accaduto quella notte. Ma io continuo a ribadire di essere innocente (Cattaneo è ancora scosso e interviene il figlio Gianluca durante l’intervista, ndr)».

Cosa pensa del fatto che Nicolae Victor Ungureanu abbia deciso di costituirsi parte offesa al processo?

«Una sua richiesta di risarcimento danni sarebbe per noi una beffa. Sono molto amareggiato per la decisione del fratello di Ungureanu di costituirsi parte civile».

La procura di Lodi continua a ribadire che la sua famiglia sia stata reticente a fornire la verità dei fatti. Vuole replicare?

«Agli inquirenti che hanno lavorato su questo caso abbiamo sempre detto la verità fin dall’inizio. Per questo siamo tranquilli che il processo andrà nel migliore dei modi. Non abbiamo nulla da nascondere. Siamo sempre più convinti che serve in Italia una legge in grado di tutelare i cittadini. La difesa deve essere sempre legittima».