Mario Cattaneo assolto, le sue lacrime di gioia: "È la fine di un incubo"

L'oste era accusato di eccesso colposo di legittima difesa: "Giustizia è stata fatta, non auguro a nessuno di vivere questa esperienza"

Mario Cattaneo, 69 anni, sorride fuori dal tribunale di Lodi dopo l’assoluzione

Mario Cattaneo, 69 anni, sorride fuori dal tribunale di Lodi dopo l’assoluzione

Lodi, 25 gennaio 2020 - In quasi sei ore di udienza non ha mai voluto togliere il giaccone. Mario Cattaneo, 69 anni, l’oste lodigiano titolare dell’osteria dei Amis a Gugnano, piccola frazione di Casaletto Lodigiano, in piena campagna lodigiana, ha atteso la sentenza in tribunale a Lodi per il processo che lo vedeva imputato per eccesso colposo di legittima difesa prima seduto, poi all’ingresso del giudice Francesca Lisciandra ha fatto uno scatto per tirarsi in piedi. Appena ha sentito "assolto perché il fatto non sussiste" è tornato a sedersi. Lì è rimasto per diversi minuti, incredulo e commosso dopo quasi tre anni di battaglie dentro e fuori dal tribunale. Sempre al suo fianco la famiglia, la moglie Fiorenza e il figlio Gianluca (ieri assenti perché al locale) e l’avvocato Vincenzo Stochino che dopo averlo difeso in aula, dopo la sentenza lo ha scortato fino alla macchina. Cosa ha provato quando ha sentito la sentenza? "È stata un’emozione molto forte. Ho avuto un attimo di smarrimento, infatti mi sono dovuto sedere di nuovo per capire cosa fosse accaduto. Non riesco ancora adesso a dire che tipo d’emozione ho provato". Ha sempre sperato di poter essere assolto? "Ho sempre avuto la speranza di uscire da questo incubo. Ho solo avuto paura quando il procuratore di Lodi è intervenuto in aula. Sentivo quello che diceva anche oggi (ieri per chi legge, ndr) in aula. Pensavo che non sapesse quello che stesse dicendo. I fatti erano troppo evidenti. Tutti sapevano delle prove e dei rilievi fatti. La vicenda quella tragica notte è andata come ho sempre raccontato". Qual è stato il momento più difficile del processo? "Sicuramente oggi è stata una dura prova per me. Dopo le parole del procuratore avevo perso le speranze. Nella sua requisitoria ha usato dei termini che mi hanno ucciso. Ha mosso delle accuse molto pesanti. Pensavo di essere davanti a un plotone di esecuzione. Per fortuna posso dire che finalmente giustizia è stata fatta". Quanto è cambiata la sua vita negli ultimi tre anni? "Devo riprendere la mia vita e cercare di ritrovare le energie che avevo prima di tutta questa vicenda. Sono stati tre anni difficili e che sembravano infiniti. Ci vorrà del tempo per capire come andare avanti". In questi anni però non è mai stato solo. "Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini. Sono riuscito a superare questo momento di crisi anche grazie a loro. Non auguro a nessuno quello che è avvenuto a me".