Oss, negata l’assunzione promessa Scatta lo stato di agitazione in Asst

Lodi, il sindacalista: "Lasciate a casa dall’oggi al domani mamme con figli piccoli. Erano già nei turni di ottobre"

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di Paola Arensi

"Non tutti gli operatori socio sanitari, in forza da tempo, all’Azienda socio sanitaria territoriale di Lodi, nonostante le rassicurazioni, sono stati assunti e mamme con figli piccoli restano senza lavoro dalla sera alla mattina, noi ci opponiamo a questa indelicatezza!". La denuncia arriva da Stefano Lazzarini, del sindacato Confsal, che ricevuta la segnalazione delle interessate, ha subito "diffidato l’Asst dal mantenere questo comportamento e aprirà un contenzioso, previsto a giorni in Prefettura, a tutela di questi lavoratori". Sulla vicenda è stato indetto stato di agitazione di tutto il personale dipendente. "La situazione – riferisce Lazzarini – riguardava 90 dipendenti totali a tempo determinato, operativi negli ospedali di Lodi, Codogno, Sant’Angelo e Casalpusterlengo, per cui ci siamo più volte seduti ai tavoli. Per legge questi lavoratori, non essendoci lettere di richiamo o altro, dopo 18 mesi di servizio, svolto regolarmente, avrebbero dovuto essere stabilizzati. Ma se, come detto dalla direzione amministrativa, per chi aveva il contratto in scadenza il 30 giugno, è andato tutto liscio, non è stata invece completamente mantenuta la rassicurazione data il 24 agosto per chi scadeva il 30 settembre. Infatti, purtroppo, come un fulmine a ciel sereno, tra venerdì sera e sabato, abbiamo saputo che qualcuno è stato escluso e quindi discriminato". Lazzarini si riferisce, in particolare, a "una decina di lavoratrici, molte con figli piccoli e che si sono sempre comportate bene che, chissà per quale motivo, venerdì hanno ricevuto una telefonata che gli diceva di stare a casa dal lavoro l’indomani, perché non gli sarebbe stato rinnovato il contratto. E questo benché loro fossero già state inserite nei turni di ottobre, pronte ad andare avanti e senza nessuna avvisaglia del loro destino".

"Se almeno qualcuno avesse accennato a questa ipotesi, le interessate avrebbero potuto guardarsi in giro – aggiunge –. Ora invece si trovano senza lavoro, con figli da mantenere e un’occupazione da cercare su due piedi. Ma io spero che le istituzioni e la politica locale, al di là della conciliazione, intervengano. Non è certo il momento di fare mosse del genere! Queste persone, inserite nei turni, erano serene. A livello umano gli è stato fatto un torto enorme. Martedì o mercoledì apriremo un contenzioso in Prefettura e abbiamo diffidato Asst che deve assumerli! Chiediamo alle istituzioni di intervenire".