Prostituta uccisa in casa, l'arrestato non si è pentito

Il 43enne è ora rinchiuso nel carcere della Cagnola

La casa di via Moro (Cavalleri)

La casa di via Moro (Cavalleri)

Lodi, 12 aprile 2017-  Ha risposto alle domande del gip di Lodi, Lidia Castellucci, ripercorrendo tutto quello che è accaduto all’alba di domenica nell’appartamento al secondo piano di via Aldo Moro 62. Matteo Dendena, 43 anni, fermato lunedì mattina e rinchiuso in carcere a Lodi con l’accusa di aver ucciso I.A.C., prostituta colombiana di 65 anni, assistito dal suo avvocato Carmine Mainenti, ha spiegato ieri durante l’interrogatorio di garanzia di avere agito in seguito a un raptus d’ira perché gli era stato negato uno sconto di 20 euro sulla prestazione sessuale.

Il reo confesso è sotto choc, ma non ha mostrato segni di pentimento davanti al giudice. Le indagini degli inquirenti si erano concentrate sulle ultime chiamate che la donna aveva ricevuto sul telefonino, così sono risaliti all’identità dell’omicida. Dendena, disoccupato da tempo, separato e padre di due figli di 10 e 7 anni, con una denuncia per violenza in famiglia, avrebbe agito sotto gli effetti di un mix di cocaina e antidepressivi. Un delitto efferato, la vittima, 65 anni residente a Piacenza, è deceduta sotto i colpi di decine di coltellate al torace, al collo, al volto e al braccio destro, che aveva alzato in un disperato tentativo di difesa. A dare l’allarme era stato un vicino di casa che attorno alle 5.30 di domenica aveva rinvenuto diverse macchie di sangue sul pianerottolo. Altri vicini invece alcuni minuti prima avevano udito delle grida d’aiuto, provenienti dal bilocale della donna.

L’uomo, disoccupato, che viveva con i genitori, è accusato di omicidio aggravato da futili motivi e crudeltà. Ma il capo d’imputazione potrebbe appesantirsi nel caso venisse riconosciuta la preterintenzionalità dell’omicida uscito di casa con in tasca un coltello da cucina dalla lama di oltre 10 centimetri. «Il mio assistito è sempre stato collaborativo con gli inquirenti – spiega l’avvocato Mainenti –. Aveva indicato anche alle forze dell’ordine dove aveva nascosto il coltello. Adesso vedremo se dare incarico a un perito per effettuare un sopralluogo nell’appartamento».