Omicidio D'Amico: il figlio chiede i danni al ministero dell'interno

Nel 2015 il delitto da parte di un immigrato irregolare. "Salvini apra un'indagine"

Rocco Mazza

Rocco Mazza

Lodi, 20 maggio 2019 - «A quattro anni di distanza dall’omicidio la rabbia è ancora tanta e non mi arrendo: chiedo al ministro Matteo Salvini di aprire un’indagine interna per capire cosa è accaduto al Cie di Bari». Non riesce a trovare pace Rocco Mazza, 35 anni, figlio di Antonia D’Amico (da molti conosciuta come Antonella), la donna di 54 anni che il 16 maggio 2015 fu trovata senza vita nel suo appartamento di corso Mazzini a Lodi. Uccisa da uno straniero lasciato libero da un Cie (Centro di identificazione ed esplusione). Tanto che ora, per quella decisione, suo figlio è pronto a chiedere i danni. «È inammissibile – dice –. Al Cie qualcosa non ha funzionato e voglio sapere chi ha sbagliato». Sulla vicenda di Moussad Hassane, l’egiziano irregolare di 40 anni accusato di avere ucciso la D’Amico, condannato per via definitiva a trent’anni di carcere, la decisione della Cassazione potrebbe non mettere la parola fine.

Il killer aveva agito sferrando tre coltellate con uno stiletto da dieci centimetri, due mortali dritte al petto. Antonella aveva tenuto nascosto ai figli la relazione, a tratti violenta, che aveva con l’egiziano. Hassane, infatti, fino a pochi giorni prima dell’omicidio, era al Cie di Bari, dov’era in custodia in attesa di espulsione in seguito alla denuncia per maltrattamenti depositata proprio dalla D’Amico. Poi, a sorpresa, era stato liberato. E per vendetta aveva preso un treno diretto a Lodi, si era recato a casa della donna e dopo una breve discussione l’aveva uccisa.

Poi la fuga e l’arresto avvenuto all’aeroporto di Fiumicino mentre si stava per imbarcare per tornare in Egitto. Nella mente dei familiari resta la disperazione di un omicidio che, forse, si sarebbe potuto evitare. «A quattro anni di distanza ho ancora una forte rabbia dentro - spiega Rocco Mazza -. Voglio sapere cosa è accaduto. Chi ha ucciso mia madre doveva essere riportato in Egitto, ma non è mai stato rimpatriato.

Anzi, è stato scarcerato e libero di venire a Lodi per uccidere mia madre. Chiedo al ministro Salvini di aprire un’indagine interna per capire cosa è accaduto in quei giorni al Cie di Bari. è una tragedia che si sarebbe potuta evitare. Quell’uomo non doveva essere scarcerato«. Ancora da valutare invece la sua richiesta di risarcimento che ha presentato a inizio settembre scorso in prefettura. Rocco Mazza ha presentato la domanda per accedere al sostegno agli orfani vittime di femminicidio, il fondo che potrebbe garantirgli circa ottomila euro.