"No alla mascherina": dipendente comunale ricorre al Tar

Codogno, un addetto “ribelle“ del Comune è stato sospeso ed attualmente è a casa

Mascherina

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Codogno (Lodi), 13 maggio 2021 - Dipendente comunale “ribelle“ trascina il “proprio“ datore di lavoro in tribunale: nel mirino è finita l’ordinanza sindacale con la quale l’ente pubblico di via Vittorio Emanuele ha adottato il protocollo anti Covid che implica tutta una serie di indicazioni ed obblighi a cui tutto il personale deve attenersi per evitare il contagio. E la Giunta municipale di centrodestra, nella seduta di martedì sera, ha dovuto dare mandato ad un legale per poter resistere in giudizio dopo l’esposto presentato davanti al Tar. In pratica, già all’inizio della prima ondata della pandemia, il dipendente, secondo quanto appreso, si era rifiutato, in diverse occasioni, di mettersi la mascherina durante le ore di lavoro: ne era nata una sorta di braccio di ferro con l’ente sul rispetto del contenuto delle linee guida anti contagio e il lavoratore è stato più volte richiamato e sollecitato ad attenersi alle disposizioni per evitare il rischio di problematiche di natura sanitaria tenuto conto della presenza di altri colleghi. Il Comune ha sempre tenuto la barra dritta e alla fine per il lavoratore è scattato almeno un procedimento disciplinare consistente nella sospensione dal lavoro ed ora è a casa dopo che gli è stato comminato un ulteriore stop. La conferma della storia che si trascina ormai da mesi arriva dallo stesso sindaco Francesco Passerini (nella foto) , anche se in questa fase, il primo cittadino non ha voluto commentare la vicenda. "Si tratta di una questione molto delicata. Ne riparleremo quando ci sarà almeno un giudizio da parte del tribunale amministrativo" ha ribadito ieri in maniera laconica, senza rilasciare ulteriori dichiarazioni.