Guardamiglio, Nilfisk: quell’accordo annullato dal virus che fiacca la speranza

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A 21 mesi dalla firma dell’accordo al tavolo di crisi del Ministero del Lavoro, per gli ormai ex lavoratori della Nilfisk di Guardamiglio, il colosso che opera nel settore delle macchine per la pulizia, diversi problemi sono ancora sul tappeto, non ultimo il fatto che la reindustrializzazione del sito si è bruscamente interrotta dopo l’interessamento di una società satellite di Dulevo. Sembrava tutto fatto a gennaio, ma il Covid ha rallentato l’operazione e, ad oggi, anche la speranza degli ex operai Nilfisk di essere riassorbiti.

Diverse tute blu sono ancora a casa senza lavoro al termine (ormai lontano) della cassaintegrazione straordinaria mentre altri addetti sono riusciti a rientrare nel mercato del lavoro, da precari. Se sulle politiche attive per facilitare la ricollocazione alcuni passi in avanti erano stati fatti (società di outplacement attivate e assegno di ricollocamento riconosciuto), per esempio sul bonus rioccupazione, che deve arrivare ai singoli lavoratori, tutto si è fermato nella palude della burocrazia. Un rimpallo di competenze che ai lavoratori non va giù e gli operai chiedono a gran voce che i patti messi nero su bianco all’interno dell’accordo del dicembre del 2018 vengano interamente rispettati.

M.B.