Nell’ex ditta chimica facile entrare

Codogno, la mobilitazione di sabato ha riacceso l’allarme sui rifugi di fortuna dei senzatetto

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di Mario Borra

Prima era la fabbrica dismessa Hexion ad essersi trasformata in bivacco per senzatetto, mentre ora, rasi al suolo anche gli ultimi fabbricati, l’ex ditta chimica confinante specializzata all’epoca nella produzione di fusti in acciaio e che si affaccia su via Mochi (ex Sir che poi diventò Gallay Mauser), ha preso il suo posto come rifugio di fortuna. E, sabato sera, il tentativo di scaldarsi da parte di sei persone, tutte adulte originarie dell’Est Europa, ha fatto scattare la mobilitazione di carabinieri e vigili del fuoco visto che una colonna di fumo alzatasi in cielo ha allertato alcuni vicini. Le forze dell’ordine hanno identificato i presenti invitandoli a smobilitare dall’area dismessa. Sul posto è intervenuta anche la vicesindaca Raffaella Novati che, ieri, ha ribadito di "attendere il verbale di sopralluogo dei carabinieri" e che comunque "se ci dovesse essere bisogno, il Comune è pronto", tenuto conto che un’azione immediata non è prevista "visto che non sono stati trovati nè minori nè profughi". Ieri, andando sul posto a verificare, è balzato subito all’occhio come la lunga “stecca“ di capannoni e vecchi uffici amministrativi sono facilmente accessibili da diversi punti: almeno due varchi sono aperti ed è facile entrare. Il primo accesso, arrivando da viale Trivulzio, è il più battuto visto che all’ingresso si notano cumuli di rifiuti, segno di un passaggio frequente di persone. L’ultimo varco, invece, fino a qualche mese fa aperto, ora è almeno simbolicamente chiuso con un lucchetto che unisce due barriere metalliche mentre un paio di blocchi di cemento sono stati collocati davanti al passaggio.

Ma la “mappa“ dei rifugi improvvisati in città è sicuramente variegata. L’ex dancing Majorca in viale Marconi è di nuovo meta di sconosciuti (un carrello della spesa buttato a terra in mezzo al posteggio è in segno evidente di varie incursioni) così come recentemente, soprattutto nei giorni più rigidi, lo sono stati la sala d’aspetto della stazione ferroviaria e l’ex casa cantoniera tra Codogno e Casale. Critica l’opposizione. "Abbiamo già visto drammi legati a questo tipo di situazioni che incredibilmente rischiano di ripetersi – ha ribadito ieri Giovanni Barbaglio, consigliere comunale Pd, facendo riferimento all’omicidio di un clochard al Majorca nel gennaio del 2019 e al senzatetto romeno bruciato in una baracca in viale Manzoni a novembre scorso –. Per anni il mantra della Giunta di centrodestra è stato "non lasceremo indietro nessuno". È evidente che le parole e le scelte differiscono drammaticamente".