Caso mense a Lodi, il sindaco Casanova: "Docenti, calmatevi"

Critiche pure da insegnanti non coinvolti

Il sindaco di Lodi Sara Casanova

Il sindaco di Lodi Sara Casanova

Lodi, 6 novembre 2018 - «Gentili docenti, dopo aver letto con attenzione la lettera che avete indirizzato all’Amministrazione, chiedendo la revisione del provvedimento sul “buono scolastico per gli alunni stranieri”, credo siano opportune alcune precisazioni». Il sindaco Sara Casanova ieri ha ribattuto alla presa di posizione arrivata nei giorni scorsi da 140 tra docenti e altro personale scolastico. «Mi rispecchio perfettamente in ciò che è scritto nella Costituzione, i cui articoli 3 e 34 sono richiamati nel vostro scritto – dice la Casanova –. Riassumendo, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, tutti sono uguali davanti alla Legge e l’istruzione inferiore è obbligatoria e gratuita. A nessun bambino, in questa città, è stata negata la possibilità di frequentare la scuola dell’obbligo, anzi, sono stata la prima a condannare chi, con fini evidentemente strumentali, ha fatto sì che i più piccoli manifestassero con i cartelli».

«Leggendo la vostra lettera – aggiunge –, non ho potuto fare a meno di notare con stupore che è stata sottoscritta solo da 20 docenti che insegnano nelle scuole d’infanzia e primarie di Lodi. Tutti gli altri firmatari appartengono a superiori, a una scuola secondaria di primo grado di Lodi o ancora a istituti esterni al Comune di Lodi (Casalpusterlengo, Paullo, Pieve Fissiraga, Tavazzano, Zelo Buon Persico) che nulla quindi hanno a che fare con i servizi scolastici oggetto del Regolamento. Ciò nonostante questi stessi docenti sostengono di vivere in uno stato permanente di grande sofferenza e disagio». «Proprio perché la mensa, come opportunamente ricordato dai firmatari, è “scuola a tutti gli effetti” esorto i docenti a tenere fuori da questo luogo le personali idee politiche e a continuare a svolgere il delicato compito educativo nel rispetto delle sensibilità e degli orientamenti di ciascuno – conclude –. Lavoriamo per lo stesso obiettivo: creare una scuola equa nei confronti di tutti». Intanto, sul fronte giudiziario dei ricorsi delle famiglie coinvolte nel regolamento, dopo la vittoria in tribunale a Lodi di una famiglia originaria dell’Ecuador, oggi si terrà in tribunale a Milano la prima udienza della causa intentata al Comune di Lodi da Asgi (l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione) e Naga (l’Associazione per i diritti dei cittadini stranieri Rom e Sinti). Il giudice civile dovrà valutare se il regolamento comunale è discriminatorio.