Caso mense a Lodi, il sindaco Casanova scrive a città gemellate: "No ingerenze"

Il primo cittadino risponde ai colleghi di Costanza e Fontainebleau, dicendosi "rammaricata" per le affermazioni lette sui giornali francesi

Sara Casanova, sindaco di Lodi (Cavalleri)

Sara Casanova, sindaco di Lodi (Cavalleri)

Lodi, 2 novembre 2018 - Il sindaco Sara Casanova risponde ai colleghi di Costanza e Fontainebleau sul "caso mense", che negli ultimi mesi ha raggiunto dimensioni internazionali anche grazie alla pubblicazione, sulla stampa francese, di un’esortazione alla prima cittadina di Lodi da parte di questi ultimi a ritirare il provvedimento. L’amministratrice ha scelto di replicare con una lettera, nella quale esordisce ha parlato di "stupore e rammarico" per le critiche "pesanti" riportate dai giornali, e di "affermazioni che costituiscono una vera e propria ingerenza nella politica amministrativa di questa giunta. Viceversa non credo che il comune di Lodi si sia mai intromesso nelle scelte politiche delle città gemellate".

"I sindaci di Costanza e Fontainebleau - ha spiegato Casanova - ci invitano ad invertire questa decisione e a 'porre fine a questa situazione indegnà. Si tratta di affermazioni gravi che penso e spero siano motivate dalle informazioni e interpretazioni scorrette diffuse dai media e dalla stampa. A nessuna famiglia è stato negato l'accesso ai servizi sociali ma per attribuire degli sconti occorre prima verificare chi ne ha realmente bisogno". "Mi chiedo - ha concluso la sindaca leghista di Lodi - se non sia il caso di richiamare la vostra attenzione a fatti di ben altra gravità che si sono verificati in questi giorni al confine italiano per disposizione delle autorità francesi. Per il futuro, se questo rapporto proseguirà, confido in rapporti più diretti e privi di interferenze di ordine mediatico e politico che in questa vicenda hanno completamente alterato la verità dei fatti".