Lodi, nel caso mense non solo stranieri: la storia di una bimba con il padre invalido

La denuncia del padre di Sarah, 7 anni, italiana e figlia di un’ivoriana

Un momento del presidio di mercoledì sotto al municipio

Un momento del presidio di mercoledì sotto al municipio

Lodi, 19 ottobre 2018 - Sarah, 7 anni, è italiana e frequenta la terza elementare in una scuola della città. Suo padre Ermanno Gatti, 60 anni, ex guardia giurata, che vive con una pensione di invalidità, è nato in Italia, sua madre Alice invece, originaria della Costa d’Avorio, è a Lodi da dieci anni, ha un lavoro, ha ottenuto un permesso di soggiorno illimitato ed è in attesa della cittadinanza. I genitori di Sarah non sono sposati. Di fatto, sua madre Alice è, a oggi, una cittadina extracomunitaria. Un dato che quest’anno è diventato molto rilevante per chi vive a Lodi e vuole accedere alle prestazioni sociali agevolate. La donna, infatti, visto che fa parte del nucleo familiare di Sarah è costretta a presentare oltre all’Isee anche una documentazione scritta proveniente dalla Costa d’Avorio per dimostrare di non avere proprietà e soldi nelle banche ivoriane. Anche lei però, come altre circa 200 famiglie di extracomunitari che abitano a Lodi, non è riuscita a ottenere la documentazione richiesta dal Comune nonostante un lungo viaggio in Costa d’Avorio fatto ad agosto.

Le conseguenze per la famiglia Gatti sono devastanti. Significa che per accedere alla mensa scolastica Sarah dovrà pagare la tariffa massima di 5 euro, più del doppio rispetto allo scorso anno scolastico. Un dramma per Ermanno e Alice che, conti alla mano, dovranno pagare circa 1.000 euro all’anno per coprire i costi della mensa scolastica della scuola elementare. «Per me questo regolamento è una beffa – spiega Gatti –. La mia compagna Alice è vicina a ottenere la cittadinanza italiana e mia figlia è italiana al cento per cento. Abbiamo cercato di presentare tutta la documentazione. Ma in quei paesi è impossibile ottenere questo tipo di dati. Non riusciamo a pagare quella somma perché io vivo con una pensione di invalidità. Pochi anni fa ho subito sette interventi al cervello per due aneurismi».

A Lodi nella stessa situazione di Ermanno ci sono almeno una decina di famiglie. A complicare la situazione è la stretta sui servizi sociali decisa dalla Giunta leghista del sindaco Sara Casanova il 5 ottobre 2017. L’amministrazione comunale di centrodestra ha imposto l’obbligo per i cittadini extracomunitari di presentare, se vorranno ottenere esenzioni o essere inseriti nelle liste per gli alloggi popolari, non una semplice autocertificazione ma un documento, autenticato dalle autorità consolari del loro Paese d’origine, che attesti la situazione patrimoniale. Per il momento Ermanno ha deciso di non pagare la mensa scolastica della figlia. La bambina ha mangiato in classe con gli altri compagni. A pagare la prima rata della mensa potrebbe pensarci il Coordinamento Uguali Doveri, il gruppo di cittadini che ha raccolto donazioni da tutta Italia, ma Ermanno non ci sta e aspetta risposte dal Comune. «Voglio che sia il Comune a occuparsi di me, non il Coordinamento. Pago le tasse in Italia e chiedo che siano rispettati i miei diritti e quelli di mia figlia. Sono stato negli uffici comunali più volte nelle ultime settimane. Hanno detto che non potevano fare nulla per riuscire a risolvere la mia situazione».