Carenza medici di base nel Lodigiano: "Bisogna innalzare il massimale dei pazienti"

Patrizia Baffi (Pd), componente della commissione Sanità in Consiglio regionale, interviene sui casi che coinvolgono Cavenago d’Adda, San Fiorano e Santo Stefano Lodigiano

Un medico

Un medico

Cavenago (Lodi), 16 settembre 2019 - "La Regione deve consentire l'incremento del massimale degli assistiti, da 1500 a 1800, dei medici di base, di cui c'è carenza". La dichiarazione è di Patrizia Baffi, vice capogruppo del Pd e componente della commissione Sanità in Consiglio regionale, riferendosi in particolare, ai casi degli ultimi mesi che coinvolgono Cavenago d’Adda, San Fiorano e Santo Stefano Lodigiano: "Le peculiarità territoriali e demografiche del Lodigiano rendono il problema della carenza dei medici di base, che sta coinvolgendo tutta la Lombardia, ancora più grave e urgente e le istituzioni devono e possono intervenire - rimarca la consigliera -. Il nostro territorio non favorisce l’aggregazione dei medici ed è spesso scarsamente attrattivo per i professionisti. Per invertire questa tendenza, occorre favorire un lavoro in rete e una gestione più funzionale dei pazienti che potrebbe agevolare anche la presa in carico dei cronici che, nel Lodigiano, non è ancora decollata. In ogni caso, se i medici non vengono sostituiti, diventa necessario autorizzare l’innalzamento del massimale da 1500 a 1800 assistiti, così come previsto anche per le località più svantaggiate nell’accordo per la medicina generale stipulato tra Ats e Regione Lombardia. L’Ats è chiamata a tenere conto di questi fattori e, come previsto dall’accordo, richiedere alla Regione la possibilità di derogare l’innalzamento del massimale".

L'ultimo appello, da parte dell'ex medico di base di Cavenago, Giuseppe Rossella, tramite 'Il Giorno' è di sabato: "Se l'Ats vuole risolvere il problema della mancanza di un medico di base in paese basta che metta un sostituto temporaneo, gli dia uno stipendio, come fa con i turnisti di notte, e un ambulatorio decoroso per 6 mesi o 1 anno, in attesa che col bando ufficiale arrivi qualcuno di definitivo", sostenendo che la presa in carico dei "soggetti fragili" da parte dell'Ats non poteva sostituire la presenza di un medico (il problema è sorto quando il medico di base attuale ha chiuso l'ambulatorio in paese, ricevendo solo a Lodi e ad Abbadia Cerreto). A Cavenago esercita, ma solo alcuni giorni (essendo su 4 comuni), anche Massimo Vajani, che si era offerto di portare il numero di pazienti totali da 1.500 a 1.800, senza però ottenere il via libera dall'Ats.