Maturità, ci provano in 1.800 Bocciature sopra la media pre-Covid

Lodi, iI dirigenti scolastici: molti ragazzi hanno patologie che sono ancora conseguenza del periodo di pandemia

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di Laura De Benedetti

Sono 1.800 gli studenti lodigiani che oggi affronteranno l’esame di maturità. Ma se per loro il giudizio è sospeso, per gli altri il ‘verdetto’ dello scrutinio è già noto. E risente molto degli effetti a lungo termine della pandemia, tra lockdown, Didattica a distanza (Dad), abbandono scolastico. "Siamo partiti con circa 1300 studenti e siamo arrivati con 1200: alcuni hanno cambiato indirizzo ma altri non hanno più frequentato - spiega Fausto Bianchi, preside dell’It Bassi -. Dei 121 ‘fermati’, circa 40 avevano superato il 25% di giorni di assenza non giustificata da un certificato medico. Quest’anno era tutto in presenza: molti, quelli più deboli, hanno sofferto più degli altri il ‘long Covid’, facevano fatica a tornare a scuola o in classe. Sono aumentati i ragazzi di quarta e quinta con anoressia, o che si sono isolati. I promossi sono stati 834, i ‘sospesi’ 245: siamo fiduciosi che frequentino i corsi di recupero estivi". "Quest’anno la percentuale dei bocciati, il 4,5% dei 1.089 studenti, si è quasi dimezzata rispetto all’8,12% dell’anno scorso, ma è comunque più alta rispetto alla media pre Covid del 2,5-3% - sottolinea Giusy Moroni, del liceo Gandini-Verri -. É lo strascico del long Covid. Tanti ragazzi li abbiamo aiutati: avevano ansie particolari e malattie. Benché il Ministero imponesse il rientro in classe, noi, abbiamo stretto un patto coi genitori e permesso dei periodi brevi in Dad: una decina si sono salvati. Gli insegnanti in più avuti (3 di matemaica, 1 di latino-greco, 1 tecnico) ci hanno permesso di creare sportelli di recupero".

Al Volta hanno sofferto di più i 715 studenti del tecnico (promosso il 55,8%, bocciato il 15,10%, rimandato il 29,09%), rispetto ai 377 del liceo scientifico (65,78% passati, 6,10% fermati, 27,59% con esami): "C’è stato un lieve aumento di non ammessi nelle seconde - afferma la preside Luciana Tonarelli -: sono nodi venuti al pettine dopo 2 anni di pandemia. E le bocciature sono il 10% in più al tecnico: anche se abbiamo avviato tanti corsi pomeridiani di recupero, la parte pratica è stata molto sacrificata".