Tavazzano, mamma infuriata picchia la maestra: ancora un caso nel Lodigiano

Chiamata a scuola per una zuffa fra bambini se la prende con la docente. Il 2 maggio l'aggressione vicepreside alla Einaudi di Lodi

I carabinieri e l’ingresso della scuola elementare di Tavazzano

I carabinieri e l’ingresso della scuola elementare di Tavazzano

Tavazzano con Villavesco (Lodi), 9 maggio 2019 - Ha aggredito la maestra colpevole - a suo dire - di non essere intervenuta a difendere il figlio picchiato in classe da un compagno. Protagonista di questa storia è una mamma lodigiana che è stata denunciata per aver messo le mani al collo all’insegnante del figlio di appena 11 anni. Ancora un’aggressione nei confronti dei docenti dopo il caso dell’istituto professionale Einaudi di Lodi avvenuto il 2 maggio quando una mamma ha preso a schiaffi la docente colpevole di aver sospeso la figlia. La vicenda, che è emersa solo ieri dopo una segnalazione anonima da parte di un’insegnante, è avvenuta nella scuola elementare Fellini di Tavazzano con Villavesco, comune di appena 6mila abitanti alle porte di Lodi.

Il caso risale ad aprile, circa una settimana prima del lungo ponte per le vacanze pasquali quando due bambini, che frequentano la stessa quinta elementare, si sono azzuffati per futili motivi. Ad avere la peggio è stato lo studente che per primo è stato aggredito e che è stato colpito fino a procurarsi un occhio gonfio e qualche livido sul volto. Subito l’insegnante in quel momento presente in classe ha informato la mamma della vittima di raggiungere l’istituto di via Dante, raccontando di quanto avvenuto e chiedendo di poter venire a scuola per portare a casa il figlio ferito. Dopo qualche screzio verbale è scattata l’aggressione nell’atrio dell’istituto, a pochi metri di distanza dal banco delle bidelle.

La mamma, secondo le ricostruzioni fornite da alcuni presenti, avrebbe colpito l’insegnante e le avrebbe strappato la collanina dal collo. Tanta la paura per la docente coinvolta nell’aggressione. Gli studenti del plesso scolastico in quel momento si trovavano nelle aule e hanno continuato a svolgere l’attività pomeridiana, in attesa della campanella di fine giornata. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Tavazzano che sono stati chiamati dai colleghi della docente in quel momento presenti nell’istituto. Nei giorni successivi, per precauzione, una pattuglia ha continuato a tener d’occhio l’ingresso. Il caso ha scosso molto gli studenti e le famiglie.

La vicenda ovviamente ha subito fatto il giro del paese. Sull’aggressione il preside della scuola elementare di Tavazzano, Antonio Posata, che è sempre stato in contatto con le forze dell’ordine, ha mantenuto il più stretto riserbo per almeno tre settimane. Della vicenda assicura di non essere stato informato neanche il sindaco Giuseppe Russo che assicura di aver avuto «solo qualche informazione non troppo dettagliata dal preside che però ha smorzato sulla gravità della vicenda». Allarmati della vicenda invece i genitori degli studenti che frequentano la scuola elementare. «Sono preoccupato perché dalla scuola nessuno ha preso una posizione chiara per affrontare la questione – spiega un papà che ha suo figlio che frequenta la quinta elementare –. Il bambino protagonista dell’aggressione ha sempre avuto un comportamento a limite ed è seguito da un assistente sociale. Non ce l’ho con lui, ovviamente, ma bisogna fare qualcosa per risolvere il problema».