Maleo, processione di derubati in caserma per aiutare le indagini

Dopo il furto al cimitero dell'altra notte

La banda ha usato due carrelli per trasportare il bottino che in alcuni casi pesava addirittura cento chili

La banda ha usato due carrelli per trasportare il bottino che in alcuni casi pesava addirittura cento chili

Maleo (Lodi), 17 marzo 2018 - Prima una macchina si avvicina e scarica una persona attorno alle 23 di mercoledì; poi alle 2.30 arriva un furgone che sparisce nel buio e si dirige verso il retro del cimitero. I ladri poi riappaiono alla vista della telecamera, posizionata all’ingresso, attorno alle 4.30 dopo due ore di lavoro per scappare con il bottino.

Il giorno dopo la scoperta della maxi razzia di statue di bronzo al cimitero, nella notte tra mercoledì e giovedì, è il momento delle indagini. Ed anche quello del dolore e della costernazione, come conferma il sindaco Giuseppe Maggi. «Per la comunità è stata una bella botta – commenta il primo cittadino che giovedì è stato uno dei primi a giungere al camposanto per sincerarsi dell’accaduto – È stata una giornata terribile. Ho visto gente piangere». Ieri è cominciata una vera e propria processione alla stazione carabinieri da parte dei parenti dei defunti ai quali hanno trafugato statue di Madonne, santi, Pietà, angeli oltre a diversi vasi di fiori. Tutti rigorosamente di bronzo. Le uniche due statue di gesso le hanno abbandonate dopo averle scambiate erroneamente per simulacri in lega. I derubati hanno sporto denuncia ed alcuni hanno portato anche fotografie che saranno preziose qualora i carabinieri riuscissero a recuperare, almeno in parte, la refurtiva. Solo nella mattinata di ieri sono arrivati più di trenta cittadini in caserma. «Gli oggetti rubati in totale saranno circa settanta – sottolinea Maggi – Molti staccati dalle tombe senza lasciare apparente traccia mentre in alcuni casi non hanno avuto pietà nel strappare lastre e distruggere pezzi di sostegno».

Alcuni cittadini solo ieri hanno potuto recarsi al cimitero e dunque le verifiche sono ancora in corso. I ladri hanno utilizzato anche due carrelli, conservati nella camera mortuaria, per trasportare i simulacri che, in alcuni casi, pesavano anche cento chili. Difficile sapere il numero preciso dei componenti della banda, ma probabilmente erano dai cinque ai sette. Probabile che il blitz sia stato messo a punto nei minimi particolari: i ladri sapevano bene come muoversi nell’oscurità, quasi avessero effettuato un sopralluogo. E c’è chi giura di aver notato, nei giorni scorsi, ignoti fotografare nei pressi del cimitero di Corno Giovine: potrebbe trattarsi di psicosi o semplicemente dell’azione della banda in avanscoperta per decidere gli obiettivi.