Lodi, l'ex sindaco Uggetti ricorre in Appello

Uggetti mira a ribaltare la condanna per il caso piscine

Simone Uggetti 45 anni fu arrestato il 3 maggio 2016 nella sua abitazione

Simone Uggetti 45 anni fu arrestato il 3 maggio 2016 nella sua abitazione

Lodi, 16 aprile 2019 - Pochi istanti dopo aver ascoltato la sentenza di primo grado, appena fuori dal tribunale di Lodi, aveva detto «di aver subito un torto e un’ingiustizia» e di «essere ancora in attesa di giustizia». Poi su Facebook aveva pubblicato un lungo post dove assicurava la sua volontà di «non arrendersi». Così sabato l’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti ha depositato, tramite il suo avvocato Gabriele Roveda, il ricorso in appello alla sentenza di primo grado del tribunale di Lodi del 29 novembre sullo “scandalo piscine” per aver favorito nel bando per la gestione delle piscine estive Belgiardino e di via Ferrabini la società privata Sporting Lodi. La vicenda era partita con la denuncia alla Guardia di finanza della funzionaria comunale Caterina Uggè che il 3 maggio 2016 aveva portato all’arresto del sindaco (alla fine Uggetti aveva trascorso 36 giorni tra carcere e arresti domiciliari) e dell’avvocato Cristiano Marini, e coinvolto poi il dirigente comunale Giuseppe Demuro e l’imprenditore Luigi Pasquini. Tutti gli imputati dal tribunale di Lodi per il primo grado di giudizio sono stati condannati per turbativa d’asta con pena sospesa: 10 mesi e 300 euro di multa per Uggetti, 8 mesi e 300 euro di multa per l’avvocato Marini e sei mesi ciascuno per Demuro e Pasquini. A pesare a favore degli imputati potrebbero essere le motivazioni depositate dal giudice Lorenza Pasquinelli che sottolineano con fermezza due punti: «l’esistenza del fatto antigiuridico e colpevole degli imputati», ma soprattutto «l’assenza di interessi di utilità economica reale e personale dalla turbativa d’asta».

Su questo punto la difesa di Uggetti potrebbe dimostrare la volontà dell’allora sindaco di agire per l’interesse pubblico. Un altro punto da valutare nel secondo grado di giudizio sarà la questione dei conti del Comune. Secondo il tribunale di Lodi ad avere un ruolo determinante nella vicenda era stato il mutuo da 14 milioni di euro per la realizzazione della nuova Faustina, che pesava sul gestore Sporting Lodi per 300mila euro annui, e di cui il Comune è garante. «Una buona amministrazione avrebbe dovuto in ogni caso preoccuparsi di evitare l’escussione di tale garanzia da parte delle banche per preservare il patrimonio comunale», ha precisato nelle motivazioni il giudice di Lodi.