Lodi, il Covid ostacola anche il permesso di soggiorno

Una cittadina venezuelana. non può tornare al lavoro. Il documento è irreperibile. Questura: segua le procedure

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Gli effetti del coronavirus si fanno sentire anche nella pubblica amministrazione. Dopo il lockdown, durante il quale sono stati garantiti solo i servizi essenziali, comunque gli uffici normalmente aperti al pubblico sono di difficile accesso, per lo più solo su prenotazione o con servizi erogati online. Un aspetto che spesso trova impreparati i cittadini. Italiani e stranieri. Con ricadute che però possono risultare pesanti. E’ il caso raccontato da Ana Cedron, che vive a Lodi Vecchio e ha la cittadinanza italiana: "Mia sorella Celeste Cedron (foto), venezuelana, che da un anno vive con me insieme alle sue due figlie di 8 e di 2 anni, nate in Italia, non può lavorare perché, il 31 agosto 2019, le è scaduto il permesso di soggiorno, che le era già stato rinnovato in passato. Avrebbe dovuto ricevere il rinnovo entro gennaio. Invece, non avendolo ottenuto, ha perso il lavoro. Poi c’è stato il lock down. L’ultima volta si è recata in Questura 15 giorni fa ma non è stata fatta entrare, né le è stato dato un appuntamento; non è riuscita ad avere contatti né via mail né per telefono. Cerca online una risposta ma trova solo emergenza coronavirus".

Dalla Questura confermano che il permesso è stato rinnovato: "Quando si fa domanda - spiegano - si lascia un numero di cellulare: quando il permesso è pronto la persona riceve un sms con il giorno indicato per il ritiro. Prendere appuntamento serve in prima istanza a tutelare la dignità stessa dello straniero che non si trova fuori in fila con davanti lunghe code, oltre che a tutelare dal Covid anche il nostro personale. Gli appuntamenti si prendono per via telematica: noi ci serviamo del portale cupa-project.it; altrimenti è possibile scrivere via pec. Il permesso in questione risulta in consegna: la persona deve solo seguire le procedure per venire a ritirarlo". L.D.B.