Coronavirus nel Lodigiano: dal 15 luglio solo 19 nuovi contagiati

Ieri zero ulteriori positivi in tutta la provincia. Tra marzo e aprile crescevano al ritmo di 900 in un mese

In provincia di Lodi da inizio pandemia i malati ufficiali sono stati 3.622

In provincia di Lodi da inizio pandemia i malati ufficiali sono stati 3.622

Lodi, 24 luglio 2020 - Sono, a ieri, 3.622 i casi ufficiali di coronavirus registrati nel Lodigiano. Il trend dei contagi continua la sua discesa e anche ieri non si sono registrati nuovi “positivi“ al virus. Una buona notizia che si inserisce in un contesto nettamente migliore rispetto a quelli dei mesi scorsi. Nell’ultima settimana, per avere un’idea, nel Lodigiano il 15 luglio è stato registrato un solo ulteriore caso, idem il 16 luglio, 4 i contagi accertati con il tampone il 17 luglio, salito poi però improvvisamente a 8 in 24 ore il giorno successivo. Quindi, domenica 19 luglio, giornata degli zero decessi in Lombardia (non accadeva dal 22 febbraio), e il 20 luglio nel Lodigiano sono stati registrati zero casi. Il 21 luglio un caso e altri 4 registrati il 22 luglio. In totale quindi 19 casi in più dal 15 luglio. Come dato di confronto prendiamo il 22 aprile scorso, tre mesi fa. I contagi totali nel Lodigiano erano 2.787 (sono aumentati quindi di 835 quando invece tra il 22 marzo e il 22 aprile i malati erano aumentati di 903 unità).

A livello di singoli comuni, il capoluogo, Lodi, resta la città più colpita (755 positivi, settimo capoluogo di provincia della Lombardia). Negli altri centri il “contatore“ indica a Codogno 410, a Casalpusterlengo 289, Sant’Angelo 178. Negli altri centri della prima “zona rossa“ Castiglione d’Adda 249 positivi, Maleo 96, San Fiorano 36, Somaglia 42, Fombio 38, Castelgerundo 37, Terranova 12 e Bertonico 7. In altri centri Brembio 36, Secugnago 31, Livraga 70, Sordio 55, Mulazzano 49, Zelo Buon Persico 43, Lodi Vecchio 82. Intanto ieri il direttore generale dell’Asst di Lodi, Salvatore Gioia, ha dichiarato che "l’ospedale di Casalpusterlengo (dove mercoledì ha fatto un sopralluogo il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti) potrebbe diventare una punta di diamante e un esempio di medicina territoriale da aprire alla medicina di base con l’offerta di letti attivabili direttamente dal medico di famiglia e la disponibilità di letti a conduzione infermieristica, già previsti dai piani nazionali e regionali. Inoltre l’Asst di Lodi è al lavoro per recuperare circa 50.000 visite ambulatoriali sospese nei mesi scorsi. Per quanto riguarda i ricoveri, all’Ospedale Maggiore di Lodi sta terminando la sanificazione dei 38 posti letto che erano stati destinati a pazienti Covid o sospetti Covid.