2010-09-28
— LODI —
«NESSUNA VOGLIA di fare polemica», dicono, ma alcuni produttori lodigiani che si nascondono dietro lo scudo dell’anonimato ritengono che “Bella Lodi” prodotto da Lodigrana sia «una bellissima trovata commerciale e pubblicitaria, stante la rigidità del mercato del “vero” grana padano. Ma un conto è il prodotto sfornato dai caseifici lodigiani con latte crudo e un conto è questo formaggio dalla crosta nera che però risulterebbe impiastrata di plastica e quindi non naturale». Perché «il Granone lodigiano viene prodotto nel territorio da 4 caseifici testati per il prodotto e appartiene alla classificazione “Lodigiano Terra Buona”».

GLI ADDETTI ai lavori definiscono il granone lodigiano il «vero e unico re dei formaggi locali e i casari di una volta sostengono che il granone un tempo veniva chiamato “formaggio all’uso lodigiano” per distinguerlo da quello che sarebbe poi diventato il famoso parmigiano reggiano. Gli stessi esperti invocano «la necessità di fare chiarezza di fronte a casi in cui si cerca di camuffare con vari colori formaggi che nulla hanno a che vedere col vero granone». Carlo Franciosi, leader della Coldiretti, liquida così la faccenda: «Da quel che mi risulta il caseificio interessato produce grana padano con la crosta nera che nulla ha dello storico granone lodigiano: di che tipo sia la crosta non sono al corrente». Alcuni dei produttori di formaggio precisano: «Vorremmo vedere riconosciuta giuridicamente la caratteristica specifica del granone lodigiano, ma al momento siamo impegnati, per ragioni legate all’andamento del mercato, alla tutela del grana padano, che è quello commercialmente più diffuso». E sul fronte del granone? «Lotteremo anche per questo, ma senza il ricorso ad imitazioni». Luigi Albertini