{{IMG}} 2010-07-20
di TIZIANO TROIANELLO
LODI
I CONTROLLI sul rispetto dei disciplinari per la produzione degli alimenti a marchio Lodigiano Terra Buona vengono affidati al Parco Tecnologico Padano. Ciò grazie a unintesa stipulata tra lo stesso ente e la Provincia di Lodi. Fino ad oggi le ispezioni per verificare la regolarità delle procedure erano svolte dallazienda Nexos di Roma. Il patto è stato presentato ieri pomeriggio approfittando anche della presenza nel capoluogo dellassessore regionale allAgricoltura Giulio De Capitani, a Lodi per incontrare i rappresentanti del mondo agricolo. «Il subentro del Parco nelle attività di ispezione ha spiegato lassessore provinciale allAgricoltura Matteo Boneschi rappresenta solo la prima fase del rapporto che vogliamo instaurare. Il secondo è quello del controllo genomico. In pratica il Parco, oltre a verificare che le aziende che vogliono produrre i salumi, il formaggio, il latte e il riso del Marchio Terra Buona rispettino il disciplinare previsto, si occuperà anche di accertare tramite prelievi di Dna che tutti gli elementi contenuti allinterno del prodotto preso in esame siano esattamente in linea con quanto stabilito, soprattutto dal punto di vista ad esempio della provenienza». «La tracciabilità è importante ed è una delle richieste più pressanti che arriva dai consumatori ha aggiunto . Con il protocollo dintesa con il Parco inoltre la nostra Amministrazione si farà carico delle spese che le ditte del marchio Lodigiano Terra Buona devono sostenere nelle ispezioni. Mettiamo a disposizione 10mila euro. In un periodo di difficoltà economiche, non tagliamo risorse, ma anzi ne immettiamo. Crediamo molto nella valorizzazione dei prodotti locali».
LA PROVINCIA pensa anche che quello della tracciabilità dei prodotti tramite Dna proposto dal Parco sia un possibile modello da esportare e da estendere ad altre esperienze. «Il marchio è un elemento di valorizzazione del territorio su cui puntiamo molto ha dichiarato poi il presidente della Provincia Pietro Foroni . Vogliamo investire nella sicurezza alimentare. Il prossimo passo, a breve, sarà quello di costituire un Consorzio in grado di diventare unico interlocutore per mettere in commercio i nostri prodotti tipici. Ovviamente ci rivolgeremo alla piccola e media distribuzione». Lassessore De Capitani si è detto «onorato» di presenziare allaccordo. Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore del arco Luigi Tarenzi.
di TIZIANO TROIANELLO
LODI
I CONTROLLI sul rispetto dei disciplinari per la produzione degli alimenti a marchio Lodigiano Terra Buona vengono affidati al Parco Tecnologico Padano. Ciò grazie a unintesa stipulata tra lo stesso ente e la Provincia di Lodi. Fino ad oggi le ispezioni per verificare la regolarità delle procedure erano svolte dallazienda Nexos di Roma. Il patto è stato presentato ieri pomeriggio approfittando anche della presenza nel capoluogo dellassessore regionale allAgricoltura Giulio De Capitani, a Lodi per incontrare i rappresentanti del mondo agricolo. «Il subentro del Parco nelle attività di ispezione ha spiegato lassessore provinciale allAgricoltura Matteo Boneschi rappresenta solo la prima fase del rapporto che vogliamo instaurare. Il secondo è quello del controllo genomico. In pratica il Parco, oltre a verificare che le aziende che vogliono produrre i salumi, il formaggio, il latte e il riso del Marchio Terra Buona rispettino il disciplinare previsto, si occuperà anche di accertare tramite prelievi di Dna che tutti gli elementi contenuti allinterno del prodotto preso in esame siano esattamente in linea con quanto stabilito, soprattutto dal punto di vista ad esempio della provenienza». «La tracciabilità è importante ed è una delle richieste più pressanti che arriva dai consumatori ha aggiunto . Con il protocollo dintesa con il Parco inoltre la nostra Amministrazione si farà carico delle spese che le ditte del marchio Lodigiano Terra Buona devono sostenere nelle ispezioni. Mettiamo a disposizione 10mila euro. In un periodo di difficoltà economiche, non tagliamo risorse, ma anzi ne immettiamo. Crediamo molto nella valorizzazione dei prodotti locali».
LA PROVINCIA pensa anche che quello della tracciabilità dei prodotti tramite Dna proposto dal Parco sia un possibile modello da esportare e da estendere ad altre esperienze. «Il marchio è un elemento di valorizzazione del territorio su cui puntiamo molto ha dichiarato poi il presidente della Provincia Pietro Foroni . Vogliamo investire nella sicurezza alimentare. Il prossimo passo, a breve, sarà quello di costituire un Consorzio in grado di diventare unico interlocutore per mettere in commercio i nostri prodotti tipici. Ovviamente ci rivolgeremo alla piccola e media distribuzione». Lassessore De Capitani si è detto «onorato» di presenziare allaccordo. Soddisfazione è stata espressa anche dal direttore del arco Luigi Tarenzi.
© Riproduzione riservata