2010-06-05
di GAETANO ECOBI
— LODI —
UNA STORIA di pugni che non fanno male, anzi che propongono, insieme con una sana educazione allo sport ed alla vita, carezze di solidarietà e di speranza. L’associazione pugilistica dilettantistica Rosolino Grignani, sodalizio storico per Lodi, era nato nel 1945 da un gruppo di sportivi che avevano voluto ricordare un giovane partigiano lodigiano, grande appassionato della disciplina, ucciso dai nazisti al termine della seconda guerra mondiale.

LA FILOSOFIA della noble art in generale, della Grignani in particolare, é contenuta in uno dei motti del sodalizio: «Combatti il te stesso di un attimo prima». Sì perché «ciò che rende affascinante questo sport non é tanto l’obiettivo di perseguire la vittoria contro qualsiasi avversario, ma accettare la sfida contro il peggiore di tutti: se stesso». Se é vero però che la Grignani, fin dai primi anni della sua attività ha puntato soprattutto all’aspetto psicologico e sociale, é anche vero che essa ha sfornato atleti di grandissimo valore tecnico. L’ultimo di essi in ordine di tempo Duilio Seccamani, attuale direttore sportivo del sodalizio. «Il piu’ bravo di tutti — ricorda Seccamani — é stato Giuseppe Strepponi. Ha incontrato perfino il campionissimo Duilio Loi. E qualche anno dopo c’é stato Mario Cappella, che ha affrontato per tre volte Nino Benvenuti. Poi Franco Marchesi, tuttora prezioso collaboratore, Mario Bozzoni, Vittorio Fogu, Andrea Barbieri. E Stefano Rossimel, che sarà fra gli ospiti illustri della manifestazione di stasera (in piazza della Vittoria, alle 21, ingresso libero ndr) e che ultimamente ha portato ai Mondiali grandi pugili come Giacobbe Fragomeni e Stefania Bianchini». A proposito: nella riunione di stasera, su dieci incontri fra i migliori Dilettanti della Lombardia e dell’Emilia Romagna (sul ring anche cinque atleti lodigiani, tre pavesi, diversi piacentini), uno sarà fra due ragazze.

LO SPETTACOLO di piazza della Vittoria sarà affiancato, sotto i portici del Broletto, da un’interessante mostra fotografico-documentaria sui 65 anni della gloriosa associazione pugilistica Grignani. Quest’ultima ha aderito recentemente al progetto di sostenere i centri di recupero di bambini di strada avviato da Amani, una ONG (organizzazione non governativa) fondata dal padre comboniano Renato Kizito Sesana. «E’ un’iniziativa che si é concretizzata inizialmente — hanno spiegato il presidente Arduino Baraldi ed i suoi collaboratori — con due nostri tesserati, Raffaella Ciceri, che mi ha preceduto nella massima carica societaria e Diego Tavazzi, uno dei nostri maestri istruttori insieme con Stefano Ronsivalle, imitati poi da altri atleti, che si sono recati a lavorare per un mese come volontari presso i centri Kivuli, Anita e Mthunzi».«Nei Paesi in via di sviluppo — raccontano Diego e Raffaella, che hanno già ripetuto l’esperienza — il pugilato è considerato tuttora un’occasione importante di riscatto sociale. Toglie i ragazzi dalla strada, insegna loro una disciplina, le regole per una vita sana improntata al rispetto reciproco». Per tutti questi motivi la Pugilistica Grignani sostiene la piccola palestra di pugilato allestita a Kivulki (Kenya) e al Mthnzi Centre (Zambia).

«ABBIAMO RICEVUTO — continuano gli esponenti grignanini — un’accoglienza festosa. Abbiamo portato con noi qualche attrezzatura e tanta disponibilità, ottenendo in cambio messaggi di gratitudine impagabili». Un progetto per diffondere la cultura della boxe e soprattutto per onorare la memoria del mitico maestro Antonio Cervino, prematuramente scomparso tre anni fa, al quale è dedicato stasera in piazza a Lodi il terzo “Memorial”. Dopo la scomparsa del maestro Cervino Diego Tavazzi e Stefano Ronsivalle hanno preso il “patentino“ da istruttori riuscendo , proprio per ricordare il loro maestro, a riportare dopo vent’anni il pugilato in piazza Vittoria.