2010-01-02
di FABRIZIO LUCIDI
— BREMBIO —
IL SUMMIT convocato d’urgenza per il 31 dicembre nella sede della Prefettura di Lodi, dopo gli scontri fra Polizia e lavoratori di una cooperativa in servizio all’interno dello stabilimento della Fiege Borruso di Brembio, si è chiuso positivamente per i 68 dipendenti della cooperativa che rischiavano il posto. Tutti firmeranno un contratto multiservizi con la ditta che, da ieri, è subentrata nell’appalto, la «Ucsa». Un contratto — a differenza di quello proposto ai 68, che aveva scatenato il picchetto e le botte davanti ai cancelli — secondo le regole del Contratto nazionale del lavoro. «Stipendio di 900 euro al mese per 40 ore settimanali, non da 516 per 24 ore», spiega Roberto Savoldelli, delegato della Cgil. Per riempire di contenuti l’accordo di massima raggiunto in Prefettura, sindacati e azienda si incontreranno a partire dal 7 gennaio.
Dopodomani alle 9.30, invece, nella sede della Fiege Borruso a Brembio si terrà un’assemblea per i lavoratori che, nei giorni scorsi, avevano già firmato il contratto (bollato dai delegati come «antisindacale»). Alle 10.30 assemblea per tutti i dipendenti della cooperativa al Comune di Brembio.

DOPO LA «CARICA» della Polizia e i due fermi del 30 dicembre, in Tribunale sono stati processati i due dipendenti fermati: Fulvio di Giorgio, 41 anni, responsabile Flai Cobas e Emil Gremi, 31enne albanese lavoratore alla Fiege, entrambi accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni (nei tafferugli, due poliziotti sono finiti in ospedale con prognosi di 20 e 10 giorni). Il giudice ha convalidato il fermo del sindacalista e dell’operaio, scarcerandoli subito dopo come chiesto dal magistrato. La prossima udienza del processo è fissata al 23 febbraio.

SINDACATI concordi nel dare la colpa delle violenze alla ditta. «Non si può trattare così la gente, spingendola alla disperazione — spiega Domenico Campagnoli, segretario Cgil —. Quando esplode la violenza, non fa piacere a nessuno». Il delegato Cgil, Roberto Savoldelli, fa gli auguri ai poliziotti feriti, assicura che la Polizia ha cercato di mediare e attacca l’azienda: «Ha tentato di procedere come di solito accade nelle cooperative, ingaggiando extracomunitari che non conoscono regole e leggi. Costringendo la gente ad accettare condizioni insostenibili. E ci hanno provato fino all’ultimo».
Rifondazione Comunista, invece attacca: «Oltre a esprimere solidarietà ai 2 arrestati denunciamo l’iniziativa delle forze di polizia che di fronte alla drammaticità espressa da lavoratori che perdono il posto, intervengono con veemenza inaudita (...). Dobbiamo aspettarci che qualcuno cominci a buttare giù dai tetti i lavoratori?».
Rifondazione aggiunge: «Tra l’altro l’azienda Fiege sarà nei prossimi mesi interessata ad una espansione dei propri capannoni nei terreni adiacenti all’attuale posizione, interventi resi possibili anche dalle autorizzazioni che il Comune di Brembio ha rilasciato».