"L’irrigazione dei campi non è garantita"

Lettera ai sindaci del presidente del Consorzio Muzza: se non pioverà tanto la portata non potrà essere aumentata

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di Mario Borra

"Il rischio di non poter garantire le risorse idriche nel territorio del Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana è del tutto reale". È allerta da codice rosso per la mancanza di acqua nei fiumi e nei laghi a causa della scarsità di precipitazioni di questi ultimi mesi e il presidente Ettore Grecchi (nella foto) lancia un grido d’allarme in una lettera spedita nei giorni scorsi ai sindaci dei comuni del comprensorio del Consorzio, alle istituzioni provinciali e regionali e alle associazioni rappresentative del mondo dei campi. I terreni coltivati dunque rischiano di rimanere a secco se il sole non lascerà spazio alla pioggia.

"Al momento, se non ci saranno precipitazioni importanti entro le settimane che ci separano dall’inizio della stagione produttiva, la situazione è molto preoccupante in quanto la già esigua portata disponibile nel canale Muzza non potrà essere incrementata nel breve periodo" ha spiegato Grecchi. Infatti, già da febbraio scorso, il canale Muzza ha visto costantemente ridursi la portata d’acqua adeguandosi alla portata idrica dell’Adda rilasciata dal lago di Como (il cui livello idrometrico è sceso di 31 centimetri sotto lo zero) dal Consorzio dell’Adda. "La quota di portata derivata dal lago destinata alla Muzza è attualmente di venti metri cubi al secondo (quota mantenuta per salvaguardare l’equilibrio ambientale e garantire una minima produzione energetica), circa 80 metri cubi in meno del periodo estivo – scrive Grecchi – quindi insufficiente a soddisfare anche le minime esigenze delle utenze consorziate".

Dunque il Consorzio, non ha potuto, nei giorni scorsi, dar seguito alla messa in esercizio del canale Muzza, "rimanendo in attesa per una tempestiva attivazione qualora le condizioni idrometeorologiche mutassero nei prossimi giorni". Nei prossimi giorni le condizioni potrebbero cambiare e sono previste precipitazioni nel nord Italia ma è solamente la durata delle piogge che potrebbe incidere in maniera sostanziale e positiva sulle riserve idriche. Anche il fiume Po è praticamente in secca: nel Basso lodigiano, in diversi punti, le enormi distese di sabbia hanno preso il sopravvento sull’acqua e la profondità del Grande Fiume è ai minimi storici.