Lodi, i lavoratori LillyPets sperano nel Gigante

Il futuro è pieno di incognite

Mario Stravolo e Pietro Di Lella

Mario Stravolo e Pietro Di Lella

Lodi, 18 settembre 2019 - «Ormai la merce a marchio Lillypets non ci arriva più: stiamo liquidando le rimanenze. L’auspicio è che Il Gigante rilevi l’attività e la rilanci col marchio “Animali che passione”, come già a Bellinzago e Somma Campagna». A parlare sono Pietro Di Lella e Mario Stravolo, i due dipendenti del maxi store LillyPets di viale Milano. Nell’operazione di preconcordato che ha portato Rialto spa, col marchio Il Gigante, a rilevare l’ex Superdì, erano compresi, oltre all’ex supermercato, anche i due immobili a fianco, di cui uno con attività a marchio LillyPets avviata dal giugno 2014.

Ma se lunedì i 36 dipendenti ex Superdì hanno potuto firmare l’accordo e dall’1 ottobre saranno dipendenti de Il Gigante, per loro due il futuro è pieno di incognite: «Come LillyPets siamo rimasti solo noi e Novi Ligure – spiegano –. Senago ha chiuso sabato ma Il Gigante, col gruppo della grande distribuzione Selex, lì ha rilevato il personale per riaprire col marchio “Animali che passione”. Avrebbe validi motivi per farlo anche qui: c’è già tutto quello che serve per ripartire subito. Abbiamo continuato a lavorare con risultati eccellenti anche quando, un anno fa, ha chiuso il Superdì e non c’era più l’effetto traino. Il calo c’è stato da quando è iniziato a mancare il rifornimento della merce. Gli stipendi sono ancora garantiti ma non sappiamo fino a quando saremo aperti».

«Nell'incontro di lunedì i responsabili de Il Gigante non ci hanno detto nulla riguardo al destino degli immobili rilevati e, nei confronti dei due dipendenti LillyPets, che sappiamo non navigare in buone acque, non hanno alcun obbligo – spiega Gildo Comerci, segretario di Fisascat Cisl Pavia-Lodi –. La sorte dei due lavoratori ci interessa comunque: andremo a parlare con loro».