Legittima difesa, ok dal Senato. L'oste che uccise il ladro: "Non mi sembra vero"

Commosso Mario Cattaeno che sparò a un 32enne romeno che si era introdotto nel suo locale per rubare: "Un tragico incidente"

Mario Cattaneo in tribunale per l'apertura del processo a suo carico

Mario Cattaneo in tribunale per l'apertura del processo a suo carico

Lodi, 24 ottobre 2018 - Con 195 voti favorevoli, 52 contrari e un astenuto il Senato ha dato il proprio via libera al provvedimento sulla legittima difesa, uno dei punti cardine della campagna della Lega: oltre agli esponenti del Carroccio il testo è stato approvato anche da Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia, con la contrarietà del Partito Democratico. 

Immediata la reazione commossa di Mario Cattaneo, l'oste che uccise con il suo fucile la notte del 10 marzo 2017 Petre Ungureanu, un romeno che si era introdotto nel suo locale con dei complici per rubare:  "Ho già ricevuto due telefonate da due politici che mi hanno comunicato la notizia che attendevo da mesi. Non mi sembra vero e ora non riesco quasi nemmeno a parlare. Io non ho mai avuto l'intenzione di ammazzare nessuno e nonostante questo, dopo quello che è accaduto, mi sono ritrovato alla sbarra, accusato di eccesso colposo di legittima difesa". "Io non ho mai ammazzato per scelta nemmeno le mosche - ha aggiunto parlando con l'Ansa -, è stato veramente un tragico incidente. Non c'è giorno che non pensi al ragazzo che è rimasto ucciso ma io veramente non avevo nemmeno l'intenzione di ferirlo. So di avere la coscienza assolutamente tranquilla".

Per quanto accaduto la notte del 10 marzo 2017 il pm di Lodi, Laura Siani, aprì un fascicolo per omicidio volontario. Il dibattito sulla legittima difesa divampò a livello nazionale. Il 25 ottobre dello scorso anno, acquisite anche le perizie della difesa, il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, derubricò l'accusa in omicidio colposo per eccesso di difesa. Il 29 maggio 2018, in udienza preliminare, un fratello di Petre si costituì parte civile. Cattaneo, sempre più spaventato, chiese il proscioglimento ma venne rinviato a giudizio. Commentò: "Sono entrato in un calvario". Il 28 settembre scorso, la prima udienza del processo in tribunale a Lodi: La Procura chiese al tribunale di disporre una super-perizia per cercare di capire al meglio come andarono le cose. Poi la novità di oggi, con l'oste che ribadisce: "Sono un nonno che ogni giorno insegna ai suoi nipoti il rispetto della vita a tutti i costi, sempre e comunque. Non c'è giorno che non pensi a Petre, non ho mai voluto uccidere nessuno: io ho la coscienza tranquilla"