Le regole contro il Covid sul lavoro

Rispetto delle norme e prevenzione inseriti nel primo protocollo lodigiano su sicurezza e infortuni

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di Carlo D’Elia

Tra le priorità del protocollo per la sicurezza sui luoghi di lavoro anche il rispetto delle norme anti-Covid. Distanziamento, utilizzo corretto delle mascherine e rispetto delle regole da parte del datore di lavoro. Norme fondamentali che sono state aggiunte nel primo protocollo della provincia per la sicurezza sul lavoro. Ad annunciarlo, il prefetto Giuseppe Montella durante il confronto che si è tenuto in Prefettura con i 28 enti che hanno sottoscritto il giro di vite per garantire più tutele per i lavoratori. Obiettivo del documento, regolamentare la sinergia tra i vari enti che si occupano di infortuni sul lavoro.

La Prefettura di Lodi, in accordo con sindacati, associazioni di categoria, associazioni e forze dell’ordine, ha preparato una serie di iniziative per contrastare il fenomeno. A partire dai corsi di formazione per i lavoratori, ma anche attraverso la prevenzione già nelle scuole e controlli a tappeto da parte dell’Ispettorato e delle forze dell’ordine. "È necessario focalizzare l’attenzione non solo sulla repressione ma soprattutto sulla prevenzione – spiega Giuseppe Montella – Sviluppare una cultura della sicurezza: è questo l’obiettivo imposto dal nuovo protocollo".

Per quanto riguarda i controlli, l’attenzione è sui cantieri e sul contrasto al caporalato. Nelle prossime settimane sono attesi ispettori incaricati dal Governo e provenienti da altre regioni che, insieme ai mediatori culturali, si occuperanno di monitorare la situazione nel Lodigiano e affrontare così il problema dello sfruttamento. A livello statistico nell’anno del Covid, il 2020, i morti sul lavoro sono più che raddoppiati nel Lodigiano, passando dai 3 del 2019 agli otto dello scorso anno (compresi i due macchinisti della tragedia del Frecciarossa del 6 febbraio 2020). Nel 2021 invece non si sono registrati decessi (lunedì nel Torinese è deceduto un autista lodigiano mentre stava scaricando il suo Tir, ma i caso a livello statistico vengono conteggiati in base al luogo dove accadono).

"Il fenomeno degli infortuni richiede molta attenzione – dice il prefetto – Non si può morire sui luoghi di lavoro. Molto importante però è agire in sinergia. Lavorare separatamente in solitaria rischia di non portare risultati. Con questo accordo puntiamo anche ad accrescere la cultura della sicurezza attraverso corsi di formazione per i lavoratori e gli studenti, sempre nell’ambito lavorativo".

Il protocollo infatti prevede la nascita di un Osservatorio. A comporre il nuovo organismo saranno Regione, Provincia, Ufficio scolastico e tutte le associazioni territoriali. L’Osservatorio si occuperà di svolgere un’ulteriore analisi dei dati per poi procedere con le misure necessarie. "Oltre a queste iniziative preventive, rimane tutta una parte dedicata ai controlli – conclude Montella – L’Ispettorato territoriale del lavoro si occuperà di svolgere controlli costanti con cadenza semestrale per poi procedere con l’analisi dei settori più vulnerabili".