Latte etichettato, gli allevatori del Lodigiano: "Abbiamo vinto la battaglia"

Soddisfazione a Codogno per la nuova normativa

Filippo Boffelli vicino alle sue mucche

Filippo Boffelli vicino alle sue mucche

Codogno (Lodi), 21 aprile 2017 - Etichettatura del latte e prodotti derivati per svelare il falso made in Italy, per gli allevatori una prima piccola grande vittoria per la tutela del prodotto nostrano. È sempre stato uno dei punti cardine dei produttori di latte italiani la garanzia che quanto finiva nelle dispense dei connazionali fosse di derivazione nazionale e non proveniente da altre parti d’Europa o del Mondo e ora, grazie alla direttiva che impone di indicare la provenienza dell’oro bianco, gli allevatori possono proseguire nelle loro battaglie. E di sicuro, ottenuto questo successo, non si fermeranno i produttori della Bassa, in primis Filippo Boffelli della frazione Triulza di Codogno.

Anima del gruppo ‘Noi siamo Voi Lodigiano’, Boffelli ricorda come "l’idea dell’etichettatura di latte e derivati nasca alcuni anni fa. Durante la fiera di Cremona del 2015 infatti in un convegno di allevatori inerente le quote latte si è parlato anche di questa possibilità finita poi nel cassetto. Ora tutti si prendono i meriti di questa svolta, ma tutto è partito da noi allevatori". Un cambiamento quello dell’etichettatura che porta non solo ad un’indicazione precisa dello Stato da dove proviene il prodotto, ma dona anche al cibo un sapore diverso. "Prendiamo, per fare un esempio, la mozzarella – spiega Boffelli –. Già oggi se ne mangiamo una con etichetta Ue (vecchia denominazione) e una in cui si dice che il latte proviene dall’Italia si sente in modo chiaro e preciso la differenza di sapore. Il nostro latte è il migliore del mondo e produciamo i formaggi più buoni che ci sono e quindi non possono dirci che in Italia c’è troppo latte: se ne venisse portato meno dall’estero forse di questi problemi non ce ne sarebbero".

La nuova modalità di etichettatura potrebbe in futuro coinvolgere anche pasta, riso e salumi. "Noi vogliamo che il prodotto made in Italy consista nella produzione totale dell’alimento in Italia ricorda Boffelli, che poi lancia qualche stoccata a molti colleghi che non ci stanno mettendo la faccia nelle numerose battaglie ed iniziative che sta portando avanti Boffelli in prima persona insieme ad altri colleghi come Giuseppe Palosti, Antonio Gamba e Anselmo Valenti, sempre presenti nel tour delle scuole dove cercano di instillare nei giovani studenti l’importanza del consumo di latte, ovviamente italiano. "Ci stiamo esponendo tantissimo – conclude –. Molti allevatori però incitano solamente da fuori senza mettersi in prima persona. Quella dell’etichettatura è una prima vittoria ma noi continuiamo la battaglia e abbiamo in canna tante altre proposte. Il lavoro di sensibilizzazione sta dando i suoi frutti viste le numerose scolaresche e incontri a cui siamo chiamati a partecipare. Nelle scuole veniamo contattati da tutte le parti nel lodigiano e anche fuori da esso (per fare solo un esempio Soresina, ndr). Domani (oggi per chi legge, ) saremo alle elementari Don Gnocchi di Lodi dalle 9.30 per esempio, mentre nelle prossime settimane in altri istituti della Bassa".