La chirurgia in laparoscopia di Lodi fa scuola

Al congresso nazionale dei chirurghi. Eseguiti in diretta due delicati interventi chirurgici senza bisturi

Le riprese durante l'intervento

Le riprese durante l'intervento

Lodi, 3 dicembre 2019 - Congresso nazionale dei chirurghi, Lodi fa scuola trasmettendo in diretta due delicati interventi in laparoscopia. La chirurgia dell'Azienda socio sanitaria territoriale di Lodi è stata scelta tra i fiori all'occhiello italiani nell'ambito degli interventi eseguiti senza bisturi. Il direttore del dipartimento di chirurgia di Lodi e Codogno Pietro Bisagni, che per 15 anni ha lavorato al San Raffaele di Milano ed è stato primario all'ospedale di Genova, racconta “ogni anno c'è un congresso di chirurghi, trasmesso in diretta sul sito www.laparoscopic.it da Roma, durante il quale si riuniscono oltre 2800 medici e vengono proiettati in contemporanea interventi da 18 sale operatorie”. La due giorni del 28 e 29 novembre ha visto eseguire in diretta 180 interventi chirurgici, due dei quali sono stati eseguiti e trasmessi dalle sale operatorie dell'ospedale Maggiore di Lodi. Operava proprio Bisagni che chiarisce “il nostro lavoro è stato trasmesso sul sito che, in due giorni, ha registrato 30mila accessi, di cui 1500 di medici cinesi e a corredo si proponeva sia un commento nazionale che internazionale _spiega _ L'evento in generale ha avuto molto visibilità e per il gruppo di chirurghi di cui sono responsabile è stato un bel riconoscimento che, a questi livelli, arriva per la prima volta. Si riconoscono da noi lavori di primaria qualità come altri di ospedali ben più grossi di tutta Italia”.

Da Lodi sono state mostrate aspirazioni di tumori dell'intestino eseguite in laparoscopia e con un corto taglio per estrarre il pezzo rimosso “solo il 30 per cento dei medici usa questa tecnica - evidenzia il medico - Noi siamo tra quelli. Pratichiamo fori nell'addome per poi ricostruire la continuità del tubo digerente. Una cosa che si fa abitualmente ma difficilmente si fa il laparoscopia, solo il 30 per cento dei dottori usa infatti questa tecnica. A volte si può soltanto tagliare ma in laparoscopia spesso si può svolgere un intervento uguale con migliore controllo oncologico della malattia, ripresa più rapida del paziente, aspetti estetici salvaguardati etc. Eventualmente si pratica un piccolo taglio per estrarre la parte rimossa”.

Asst sfrutta quindi spesso questa tecnica meno invasiva “noi siamo nei 30 per cento degli ospedali che la mettono in pratica. A Lodi si pratica da tanti anni e anche a Codogno, io sono a qui da due anni e ho dato impulso. Ora la numerosità di interventi è cresciuta”. Tornando al congresso “per l'anno prossimo c'è già la richiesta di ripartecipare” conclude. A Lodi chirurgia conta 32 letti, 12 medici che lavorano con Bisagni per la chirurgia generale, il laboratorio etc. Tutto per 1300-1500 interventi l'anno”. Con un incremento progressivo di attività in stretta sintonia con il reparto diretto da un anno da Andrea Ballabio, direttore della chirurgia Codogno “lavoriamo insieme unendo le risorse. I numeri che ho dato sono di Lodi, ma Codogno è in linea, è in crescita e sta lavorando bene”. “Probabilmente saremo richiesti al congresso anche nel 2020. Al momento siamo soddisfatti perché se uno riesce a fare qualcosa di buono, ne beneficiano tutti. A Lodi di cose fatte e a alto livello ce ne sono, come il pronto soccorso di Lodi e Codogno, la rianimazione Se qualcuno riesce a fare qualcosa di importante, come è capitato a me questa volta, è merito della squadra. Stiamo cercando di dare a questi ospedali la considerazione che meritano, il tutto facendo sapere che offrono cura di qualità e a misura d’uomo” conclude.