Brenda Lodigiani: "La mie imitazioni? Ho iniziato per gioco"

Dagli esordi al successo in “Quelli che il calcio“. "Volevo andarmene dalla mia città, appena trasferita m’ha preso la nostalgia"

Brenda Lodigiani

Brenda Lodigiani

di Carla Parisi

Un’artista completa, che si destreggia tra televisione, radio, recitazione, imitazioni e ballo, e che si sente ancora legata alla propria terra d’origine. Si presenta così Brenda Lodigiani, 32enne nata a Sant’Angelo Lodigiano ma cresciuta a Lodi, dove è vissuta fino ai 19 anni, quando si è trasferita a Milano. La sua è una carriera all’insegna dell’eclettismo: ha debuttato come ballerina nel programma Central Station, in onda sul canale Comedy Central, tra il 2005 e il 2008 ha condotto diversi programmi per bambini su Disney Channel e nello stesso ultimo anno ha curato con Marco Balestri i collegamenti del Motor Show per R101. La notorietà nazionale è arrivata con il programma Scorie, e dal 2010 è entrata nel cast di Quelli che il calcio, ed ha lavorato in trasmissioni come L’almanacco del Gene Gnocco, Camera Café, Xtra Factor e Glob, oltre ad avere recitato al cinema in Un fidanzato per mia moglie di Davide Marengo (2013), in Italiano medio di Maccio Capotonda (2015) e in Si muore tutti democristiani de Il Terzo Segreto di Satira (2018) e a teatro con Stefano Benni in Il poeta e Mary (2014) e 5 racconti sull’amore (2015).

Brenda, che momento della vita sta attraversando?

"È tutto molto nuovo, come per tutti: ci troviamo in una nuova realtà in cui dobbiamo trovare altri modi per incontrarsi. È un periodo strano, pieno di novità, non per forza negativo. Dopo sette mesi a casa tornare a lavorare è stata la cosa più bella, ho ripreso con un entusiasmo, apprezzando anche le piccole cose".

Come nasce l’idea delle imitazioni? Che cosa le piace in particolare di questa forma d’arte?

"Tutto è cominciato un po’ per gioco. Facevo la comica a Scorie e nel 2009 Arisa vinse Sanremo nella categoria Nuove Proposte. Mi chiesero di provare a imitarla: l’ho guardata e riguardata e poi l’ho interpretata in diretta e da lì è cominciato tutto. La parte più bella dell’imitazione è il trucco speciale: dopo avere studiato la voce e la gestualità di una persona, diventare lei nella faccia e nei costumi grazie al lavoro di grandi professionisti come Lorenzo Tamburini è una magia. Trucco, parrucco e costumi sono il 50% del lavoro, il resto lo fanno l’interpretazione e l’autore che scrive il personaggio. C’è sempre l’ansia di pensare se somiglierò o no alla persona, ma bene o male riesco a fare sempre un buon lavoro. Per esempio, quando l’anno scorso ho fatto Pamela Prati è stato incredibile".

Sta lavorando anche a nuovi personaggi? Come li sceglie?

"Sì, sia da interpretare con il pancione (è alla seconda gravidanza, ndr) sia da fare dopo. Domenica prossima mi vedrete nei panni di un nuovo personaggio molto distante da me. I personaggi nascono da uno scambio con gli autori e, a volte, anche dal dialogo con altri membri del cast".

C’è qualche personaggio al quale è più affezionata rispetto ad altri?

"Sono affezionata moltissimo a tutti, perché crescono con te. Sono legata ad Arisa, ma anche Diletta Leotta mi diverte molto, e lei è stata molto carina: non si è arrabbiata per la parodia ed è sempre stata molto disponibile nei miei confronti. Mi sta piacendo moltissimo anche Luisella Costamagna per il suo lato polemico".

Cosa si devono aspettare oggi i telespettatori da Quelli che il calcio?

"Ci saranno molti filmati che riguardano Maradona, ci sarò io come Luisella Costamagna, poi Barbara Foria e Ubaldo Pantani. Poi il quiz".

Progetti per il futuro?

"Mantenere quello che c’è non mi sembra male. Continuerò a destreggiarmi tra lavoro e famiglia".

Che rapporti mantiene con il Lodigiano, sua terra di origine?

"Sono cresciuta nel quartiere Torretta, dove ho avuto un’infanzia bellissima, trascorsa a giocare in cortile. Col mio territorio ho avuto un rapporto di odio e amore: la provincia è difficile da vivere e da adolescente non vedevo l’ora di trasferirmi per cogliere opportunità che là non avevo. Ma è bastato andare a vivere a Milano per diventare nostalgica: mi piace tornare a casa ed essere accolta dalle stesse persone, dalla mia famiglia e dai miei amici di sempre".