"La gestione della Rsa è carente Vogliamo un portavoce nel cda"

Lodi, la richiesta dei familiari degli ospiti della casa di riposo per cambiare lo Statuto. Lunedì incontro col sindaco

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di Laura De Benedetti

Lunedì, a Santa Chiara, ci sarà il primo incontro tra una delegazione del comitato spontaneo di cittadini con parenti ricoverati nella casa di riposo e il sindaco Andrea Furegato. All’ordine del giorno la richiesta di modifica dello Statuto finalizzata a introdurre un rappresentante degli utenti all’interno del Cda, sottoscritta in poche ore da 51 persone e protocollata il 7 luglio scorso. L’atto ufficiale nasce dal "clima di pesante sfiducia maturata nei confronti della direzione della Fondazione", spiegano dal Comitato, di cui il recente aumento della retta, scattato l’1 agosto, di "10 euro al giorno, pari a 3.600 euro l’anno" è solo l’ultimo e più clamoroso tassello, insieme alla notizia che la Rsa ha un debito bancario di 4,6 milioni di euro da ripianare. Cui si aggiunge la dilatazione dei rimborsi delle caparre. Persone, colpite dalla perdita di un genitore, vengono informate che la pandemia "ha causato ritardi nella restituzione dei depositi cauzionali", con una "piccola lista d’attesa"; e chi chiede spiegazioni viene accusato di "insensibilità".

L’aspetto economico, pur essendo dirimente per molte famiglie, viene comunque dopo la tutela della salute e della dignità del proprio caro, sottolinea il Comitato: "Da marzo o aprile la presenza di un medico di notte e nei festivi non è più garantita, pur essendoci 268 ospiti; ci si affida ad una cooperativa che risponde alle chiamate degli infermieri. Da luglio, poi, c’è stato il cambio del gestore della lavanderia. Non sappiamo se ci sia un risparmio, di certo molti di noi hanno trovato i familiari con abiti non propri e con maglioni di lana mentre c’erano 40 gradi. Ci sono poi transenne dove cadono intonaci, ascensori fuori uso. Invano, ad agosto, è stata chiesta la disinfestazione dalle zanzare nel cortile". La presidente del Cda Giovanna Invernizzi, "nell’incontro con noi familiari ha detto che l’aumento serve per la manutenzione, per coprire il nuovo contratto di lavoro, per tendaggi, comodini e per il debito con la banca da 4,6 milioni. Ma cosa ha creato il debito e perché, se si trascina da tempo, deve ora ricadere su di noi?".