Covid, dono all’infermiera di Codogno: una settimana di vacanza

A offrirla un proprietario di alcuni appartamenti nella perla della Val di Fassa. Il gesto spontaneo colma la vergogna dei turisti respinti perché codognesi

Al centro Veronica Tonani col marito Daniele Carenzi

Al centro Veronica Tonani col marito Daniele Carenzi

Codogno (Lodi), 14 luglio 2020 - Non esistono solo storie di codognesi respinti come "appestati" dalle strutture alberghiere, come avvenuto nei giorni scorsi. Da Pozza di Fassa, in Trentino, arriva infatti una storia controcorrente. Una bella storia con protagonisti Paola e Mario Dorich, proprietari di alcuni appartamenti nel piccolo centro “perla“ delle Dolomiti, che appena saputo che una coppia di codognesi erano loro ospiti hanno regalato alla moglie infermiera una settimana di vacanza gratis. A raccontare l’episodio è Daniele Carenzi, 55 anni, la cui moglie Veronica Tonani, 47 anni, lavora come infermiera all’ospedale di Codogno, dove il 20 febbraio scorso fu scoperto il primo caso di Covid 19 italiano. "Sono anni che vado in Trentino in questa zona, fin da quando ero piccolo - spiega Carenzi - Conosciamo bene l’ambiente e soprattutto la gente del posto, cordiali ed ospitali. Avevamo prenotato due settimane di ferie prima ancora del lockdown e, nonostante i mesi bui della quarantena, continuavano ad arrivarmi messaggi, che sicuramente ricevevano anche altri turisti abituali, da parte degli operatori della zona". «Vi aspettiamo nelle nostre montagne", era il leit motiv. "Quindi - aggiunge Carenzi - di fatto sapevamo che qui avremmo incontrato un ambiente ideale ed accogliente." Certo, forse non si aspettavano un atto di tale generosità da parte della coppia di albergatori che, al momento del pagamento dei quindici giorni di vacanze, hanno voluto fare ai codognesi una piacevole sorpresa.

«Appena hanno saputo che mia moglie era una infermiera e che aveva lavorato nell’ospedale di Codogno nei mesi durissimi dell’emergenza Covid, non ci hanno pensato due volte e le hanno regalato una settimana di ferie. Mia moglie si è commossa. E’ stato un gesto bellissimo che va oltre l’aspetto del risparmio economico. E’ un gesto che ci ha emozionato e che è ha riconosciuto la nostra resilienza in quei mesi durissimi. Qui non abbiamo mai avuto alcun problema e siamo sempre stati accolti molto bene. Ed anche altri codognesi che ho incontrato me lo hanno confermato". Daniele ritorna con la mente alle settimane difficili, dal paziente uno, all’istituzione della zona rossa, ai contagi che aumentavano in maniera esponenziale. "Mia moglie abitualmente lavorava all’interno del reparto di riabilitazione cardiologica. Poi trasformato in pochissime ore in area Covid. Sono stati mesi molto duri per lei", ha spiegato, con grande emozione.