Finte assunzioni per il permesso di soggiorno: banda sgominata

Indagine contro l'immigrazione clandestina: scattate nove misure cautelari

La Questura di Lodi

La Questura di Lodi

Lodi - Duemila euro per risultare assunti da fittizie ditte edili e ottenere il permesso di soggiorno: sgominata associazione a delinquere. La Questura di Lodi ha dato una svolta a un'indagine partita nel 2018. Aveva insospettito una segnalazione pervenuta all'ufficio immigrazione da parte dell’Inps di Lodi, che accertava l’inesistenza di ditte edili intestate a cittadini egiziani. Imprenditori alle cui dipendenze risultavano assunti connazionali e a cui, quindi, venivano rilasciati impropriamente i relativi permessi di soggiorno. Ora sono scattate 9 misure cautelari e sono stati indagati altri 74 soggetti. Sono accusati di aver violato le norme in materia di immigrazione.

In particolare tre persone, tra cui due egiziani (finiti in carcere) e una donna di Cremona (titolare di un centro di elaborazione dati cui è stata interdetta l'attività professionale), sono ritenuti dagli inquirenti i vertici a capo di una associazione a delinquere. Realtà finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Gli interessati avrebbero in particolare 6 complici egiziani. A loro sono stati sequestrati importi di denaro pari al guadagno che avrebbero ottenuto agendo in modo illecito. L’attività investigativa ha consentito di intercettare i pagamenti effettuati dagli extracomunitari affidatisi al sodalizio criminale, che avvenivano in parte attraverso circuiti money transfer dalla Francia e in parte in denaro contante nel momento in cui occorreva saldare l’importo pattuito. Cioè al ritiro del permesso di soggiorno. La polizia ha anche accertato che la maggior parte degli extracomunitari era fittiziamente domiciliata nella provincia di Lodi, ma di fatto stanziata in Francia, dove fornivano manovalanza nell’edilizia.