Il virus resiste: "Non demordiamo"

Il presidente dei medici di base lodigiani: ora colpiti più dai 30 ai 60 anni. Anche noi aiutiamo a vaccinare

Massimo Vajani: prima dose di vaccino il 27 dicembre a Codogno

Massimo Vajani: prima dose di vaccino il 27 dicembre a Codogno

Lodi - «Il virus circola e il trend dei contagi è costante da settimane: non bisogna abbassare la guardia proprio ora". A ripeterlo con convinzione è Massimo Vajani, il medico di base presidente dell’ordine dei Medici di Lodi. In oltre un anno di pandemia, il dottor Vajani, come tutti i suoi colleghi, ha continuato a lavorare nel suo ambulatorio, visitando centinaia di pazienti. "La situazione nel territorio è in maniera evidente diversa rispetto a un anno fa - dice -. La terza ondata ha portato tanti casi tra persone più giovani, dai 30 ai 60 anni. Nel mio caso, nella scorsa settimana ho registrato poco meno di una decina di nuovi casi. Tre i 60enni miei pazienti ricoverati". Intanto, il medico di base sabato dalle 14 alle 20 è stato nell’hub della Fiera di Lodi per occuparsi delle vaccinazioni. "Noi medici siamo a disposizione dell’Asst per dare un forte impulso alla campagna - spiega -. Quasi tutti abbiamo dato disponibilità, almeno un giorno alla settimana, per somministrare le dosi negli hub del territorio. Quello in Fiera funziona molto bene, il personale è qualificato e molto professionale. La campagna sta accelerando. Noi medici di base nei giorni scorsi ci siamo occupati anche dei fragili over 80 che non si potevano muovere dal loro domicilio". Sul fronte delle tutele richieste dai camici bianchi da Roma è stato garantito uno scudo penale per coloro che vaccineranno i propri pazienti, ma per Vajani "servirebbe uno scudo giudiziario, che comprende sia il penale che il civile. Ho avuto rassicurazioni dal direttore generale dell’Asst di Lodi che mi ha garantito la possibilità di allargare l’assicurazione anche a noi medici di base del territorio. La ritengo una buona soluzione".

L’attività vaccinale intanto non si è fermata per le festività pasquali. Nel Cupolone di Sant’Angelo Lodigiano, in via Forze dell’ordine, centro gestito da Esercito e Asst, dal 22 marzo a domenica erano state effettuate 1.539 iniezioni. Un’attività preziosa che è stata riconosciuta dal sindaco Maurizio Villa che domenica ha visitato il centro per portare il “grazie“ dell’amministrazione comunale. Da Codogno invece il sindaco Francesco Passerini si augura che "arrivi presto una quantità di vaccini tale da mettere nelle condizioni il centro vaccinale del palasport di funzionare a pieno regime". Il primo cittadino ha portato saluto e alcuni dolci in dono al personale al lavoro all’hub di viale Resistenza e ha auspicato che la fase due della campagna di massa possa essere imminente. "In questo momento il ritmo vaccinale è di 150 persone al giorno - spiega - e delle sei linee ad oggi esistenti, ne vengono sollecitate solo tre-quattro. Il tempo di attesa delle persone è praticamente nullo. Sotto il profilo organizzativo, potremmo già oggi arrivare a seicento inoculazioni al dì, ma occorrono le dosi ovviamente. Se dovessimo aumentare le linee a dieci, arriveremmo tranquillamente anche a mille al giorno". Intanto, in questi giorni, le persone in attesa del vaccino potranno guardare un video sulla città trasmesso sugli schermi posti all’interno dell’hub. All’ospedale Maggiore di Lodi inoltre, a Pasqua, il cappellano Don Edmondo Massari, 45 anni, che a fine settembre aveva lasciato la sua parrocchia di Caselle Landi, dove era rimasto per 7 anni, per il nuovo incarico, ha girato tutte le stanze dei reparti Covid per la benedizione. Sul fronte dei contagi nel Lodigiano ieri è stato registrato un leggero calo con solo 10 casi (45 il giorno precedente) ma con meno tamponi effettuati in Lombardia. Nel Pavese i nuovi contagiati sono 48 (111 a Pasqua) e in provincia di Cremona 25 (+139).