I pericoli del web spiegati ai genitori

A Lodi in 150 alla serata di confronto sulla tema della sicurezza dei minori che navigano su Internet

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di Paola Arensi

Boom di partecipanti alla serata online su minori e Internet, promossa da Fondazione Comunitaria provincia di Lodi. Si sono collegate 151 persone tra mamme, papà e addetti ai lavori. L’obiettivo, far capire ai genitori che esistono strumenti per aiutare i propri figli in un utilizzo più sicuro e costruttivo della Rete che altrimenti, spesso, diventa un pericolo.

L’incontro è stato introdotto da Giulia Spoldi, coordinatrice degli eventi di formazione per il progetto Im-Patto Digitale, avviato dalla Fondazione Comunitaria di Lodi per contrastare il divario digitale e finanziato da Fondazione Cariplo e dall’Impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Dopo di lei è intervenuta Annalisa Fattori, dirigente scolastico del Morzenti, che ha segnalato la preziosa collaborazione dell’Associazione Genitori Morzenti in questa iniziativa, "pensata per definire ancora meglio le regole del patto che è necessario stipulare, tra docenti e genitori, in tema di corresponsabilità educativa a livello digitale".

"Partecipazione e qualità di interventi come questo dimostrano l’attenzione delle famiglie alla tematica del digitale – ha commentato Mauro Parazzi, presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi – e permettono di guardare a Internet e ai computer come a strumenti che portano anche dei vantaggi, se vengono utilizzati con consapevolezza e responsabilità. Il progetto Im-Patto Digitale ha anche questo obiettivo, oltre a quello di superare il digital divide sotto il profilo materiale".

"Dire che non esistono regole e leggi per affrontare in sicurezza il mondo digitale non è corretto. Le norme esistono, ma spesso i genitori non se ne rendono conto o comunque non le applicano, con la conseguenza di mettere a rischio i figli". Lo ha detto chiaramente la relatrice criminologa, avvocato Stefania Crema, nell’incontro “Genitori oggi tra virtuale e reale“. È stato ribadito che "la cameretta è il luogo privilegiato dove i ragazzi usano computer e telefonino, ma anche quello dove entrano i pericoli del web". Secondo Crema, il compito dei genitori è accompagnare i propri figli nella vita digitale.

Da qui alcune indicazioni: "Attenzione alle leggi. Il regolamento dell’Ue prevede che nessun ragazzo possa dare consenso al trattamento dei propri dati se non ha raggiunto i 16 anni e in Italia l’età scende a 14; ma quando i ragazzi aprono profili social o usano whatsApp lo fanno e la responsabilità legale ricade sulle spalle dei genitori, che sono i loro tutori. Non bisogna imporre censura e divieti, bensì creare regole condivise".