Lodi, 15 luglio 2020 - Gli ospedali lodigiani potrebbero trasformarsi in hub per la diagnosi, la cura e la riabilitazione dei casi di coronavirus. Una questione che da settimane sta allarmando i cittadini della provincia epicentro dei contagi in Italia, che temono la perdita dei piccoli presidi territoriali soprattutto nel Basso Lodigiano. Così è nato il Coordinamento territoriale lodigiano per il diritto alla salute, che si occuperà di tutela della sanità nel territorio. A comporre il Coordinamento sono 56 persone, esponenti della politica locale, dei sindacati, delle cooperative e dell’associazionismo locale.
Uno dei primi punti che affronteranno è quello della ripresa dell’attività ambulatoriale negli ospedali lodigiani, che solo ora sta ripartendo dopo l’emergenza sanitaria. «Una situazione drammatica e assurda – dice una delle fondatrici del Coordinamento, Silvana Cesani –. La rete ospedaliera non agevola i malati cronici e i pazienti con malattie importanti". Secondo il Coordinamento, l’Asst di Lodi è in grado di far ripartire tutte le visite e riaprire gli ospedali. I problemi, per il Coordinamento, sarebbero solo di carattere organizzativo. "Dobbiamo tornare alla normalità – spiega il sindacalista della Cgil di Lodi, Giovanni Bracchi –. Le risorse per assumere nuovo personale ci sono, il ripristino dell’attività normale dei nostri ospedali è possibile. Serve però la volontà di farlo". Sul tavolo di confronto anche la questione sicurezza sui luoghi di lavoro. La proposta è di aumentare i controlli dell’Ispettorato del lavoro e di garantire controlli a tappeto e dispositivi di protezione individuale per tutti i lavoratori che ogni giorno, soprattutto in fabbriche e logistiche, rischiano di ammalarsi. La tutela dei lavoratori è un’esigenza – spiegano Enrico Bosani e Francesca Dibella –. Chiediamo di far rispettare i protocolli".
Cresce intanto la tensione tra il personale e l’Asst di Lodi. Il sindacato Fisi ha annunciato lo sciopero per il 24 luglio. L’azienda si è già scusata "per i problemi che tale azione di sciopero potrà eventualmente causare alla cittadinanza".