Il prefetto conferma al sindaco: a Guardamiglio dodici profughi

Saranno ospitati nella struttura di via Dosso bruciata giovedì

La palazzina dopo il primo incendio (Gazzola)

La palazzina dopo il primo incendio (Gazzola)

Guardamiglio, 3 ottobre 2017 - Profughi a Guardamiglio, adesso c’è la certezza: in via Dosso arriveranno a breve 12 richiedenti asilo. Durante un vertice andato in scena ieri mattina in Prefettura a Lodi, il sindaco Elia Bergamaschi ha avuto la conferma che nello stabile verranno ospitate una dozzina di persone come ampiamente preventivato nelle scorse settimane anche dai guardamigliesi.

«L’incontro è stato fissato dopo che la cooperativa sociale che gestirà la struttura (Adomicilio, ndr) ha garantito che l’immobile è conforme a tutti i requisiti previsti dalla legge in materia urbanistica, edilizia e sanitaria – spiega una nota della Prefettura –. L’entità che il fenomeno migratorio ha progressivamente assunto ha reso indispensabile ricalibrare il sistema di distribuzione sul territorio con l’adozione di criteri che evitino un’eccessiva concentrazione di richiedenti asilo su uno stesso territorio e favorisca la distribuzione su territori diversi».

A essere ospitati quindi nella struttura di via Dosso, data alle fiamme nella notte tra giovedì e venerdì scorso da ignoti sulle cui tracce si sono messi i carabinieri, saranno dodici richiedenti asilo già presenti sul territorio lodigiano, così da sgravare altri comuni che li ospitavano. Nella Bassa un esempio è quello di Brembio con 70 profughi, molte più unità rispetto a quelle previste. «Questa ridistribuzione consente di ottenere un duplice favorevole effetto: da un lato assicura una riduzione significativa dell’impatto che l’arrivo o la permanenza dei numerosi migranti è suscettibile di avere su un singolo territorio – prosegue la nota –. Dall’altro, garantisce una maggiore efficacia dei percorsi di integrazione e inclusione sociale». Processi integrativi che la Prefettura seguirà passo passo insieme al Comune. «Si è garantita al sindaco la massima collaborazione nella gestione dei richiedenti asilo, tramite specifica convenzione dello svolgimento di lavori socialmente utili»». Informazioni rese note dalla prefettura che poi ha ribadito ieri sera Bergamaschi.