Deposito di gas, prende il via la "Fase 2"

Impianto di stoccaggio di 2,2 miliardi di metri cubi di gas nel sottosuolo

 Una veduta dei primi lavori alla frazione Muzza per la realizzazione del giacimento di gas da 2,2 milioni di metri cubi

Una veduta dei primi lavori alla frazione Muzza per la realizzazione del giacimento di gas da 2,2 milioni di metri cubi

Cornegliano Laudense, 24 gennaio 2017 - Al via oggi, nell’area centrale e nel cluster A dell’impianto di stoccaggio di 2,2 miliardi di metri cubi di gas nel sottosuolo che sta nascendo alla frazione Muzza, la seconda fase di realizzazione dell’impianto che riguarda le opere di superficie: nuovi posti di lavoro ma anche disagi, soprattutto viabilistici. A darne notizia, dopo aver ricevuto il via libera da parte della Direzione Generale per le risorse minerarie ed energetiche del Ministero dello Sviluppo Economico (Unmig), è stata, nel pomeriggio di ieri, Italgas Storage, la società per azioni che ha ottenuto nel 2011 la concessione dell’ex giacimento Eni per 40 anni. «I lavori di superficie, che continueranno per i prossimi 18 mesi, nella fase iniziale saranno di natura civile e consisteranno nella preparazione delle aree e nella realizzazione dei lavori necessari all’esecuzione delle fondazioni (movimentazione e livellamento terra, scavo)» fa sapere l’azienda in una nota. Una cinquantina i lavoratori impegnati inizialmente, con «un picco questa estate di circa 800 lavoratori, continuando così nella generazione di un importante indotto sul territorio, iniziato nei primi mesi del 2016. Ital Gas Storage tiene a ribadire che verrà fatto il possibile per limitare al minimo gli eventuali disagi alla cittadinanza, che potrebbero essere legati ad un incremento del traffico per il transito dei mezzi d’opera e di trasporto del personale».

Proseguiranno, intanto, «le opere nel sottosuolo ai cluster A e B per la realizzazione dei pozzi»: interventi avviati l’estate scorsa che avevano provocato vibrazioni, rumori e fiammate, generando allarme e proteste tra i residenti e portando l’azienda ad adottare contromisure di contenimento (torce silenziate). L.D.B.