Ex Curioni, la crisi trasloca da Galgagnano a Roma

Convocato il tavolo al ministero del Lavoro: il futuro dei 59 dipendenti affidato al vertice sindacati-azienda

La protesta dei lavoratori organizzata nei mesi scorsi davanti alla sede di AssoLodi

La protesta dei lavoratori organizzata nei mesi scorsi davanti alla sede di AssoLodi

Galgagnano (Lodi), 22 gennaio 2020 - La vicenda ex Officine Curioni approda finalmente al ministero del Lavoro. La convocazione negli uffici della direzione generale in via Fornovo a Roma è arrivata ieri. L’appuntamento si terrà il 28 gennaio alle 12. In quella data si troveranno in un faccia a faccia decisivo i sindacati e le Rsu da una parte e dell’altra la multinazionale americana Bw Papersystems. Il periodo sindacale per la gestione della crisi è finito da qualche giorno. Dal 19 gennaio infatti per i 59 dipendenti delle ex Officine Curioni di Galgagnano è scattata la disoccupazione dopo la chiusura del sito produttivo. A settembre 2019 infatti la multinazionale americana Bw Papersystems, proprietaria dello stabilimento dal 2011, specializzata nella produzione di macchine per il cartone ondulato, aveva annunciato di voler abbandonare il territorio entro il 19 dicembre (poi attraverso una battaglia sindacale è stata posticipata di un mese).

I rappresentanti sindacali in questi mesi hanno affrontato l’ennesima emergenza lavorativa del Lodigiano in ogni sede istituzionale (Assolodi, Regione, Provincia) con l’obiettivo di trattare con l’azienda e per poter aderire a un anno di cassa integrazione straordinaria. Si tratta di una questione che permetterà ai lavoratori di allungare di almeno dodici mesi di disoccupazione prima di accedere ai due anni di Naspi. Ma non solo. Un altro tema che Fiom Cgil di Lodi è pronta a portare sul tavolo del Ministero anche quella di abbassare i numeri degli esuberi: la richiesta è quella di un cospicuo accompagnamento alla pensione per una ventina di dipendenti, che potrebbero raggiungerla con l’impegno dell’azienda a coprire i 5 anni mancanti.

«A rischio non ci sono solo i posti di lavoro, ma il futuro di 59 famiglie», avevano detto i lavoratori coinvolti nell’improvvisa scelta della multinazionale americana Bw Papersystems. I sindacati hanno più volte evidenziato durante i confronti istituzionali che i dipendenti coinvolti nella chiusura del polo industriale nel Lodigiano sono soprattutto lavoratori over 50, tutti operai altamente specializzati che difficilmente troverebbero un altro impiego sul territorio. Sulla vicenda ex Officine Curioni per mesi la politica locale aveva annunciato di voler fare fronte comune con l’obiettivo di contrastare la crisi del lavoro nel Lodigiano. Un primo tavolo istituzionale (presieduto dal presidente della Provincia Francesco Passerini) si era tenuto a dicembre e aveva affrontato l’emergenza dei 59 lavoratori. Alla riunione straordinaria convocata avevano partecipato alcuni parlamentari lodigiani.