Gaia Randazzo sparita sul traghetto per Palermo: "Il cellulare ci dirà cos’è successo"

Tra cinque giorni il perito sbloccherà il telefonino della ventenne. La mamma: non credo si sia suicidata

Gaia Randazzo

Gaia Randazzo

Paderno Ponchielli (Cremona) - «Tra cinque giorni avremo risposte: il perito sbloccherà il cellulare di mia figlia Gaia e spero si scoprirà qualcosa di positivo. Resto convinta che mia figlia non possa essersi suicidata". Così Angela Palazzolo, la mamma di Gaia Randazzo, la 20enne nata a Codogno, scomparsa alle prime ore dell’11 novembre dal traghetto che da Genova andava a Palermo. "Mi sono affidata a due avvocati, Aldo Ruffino e Paolo Grillo, per seguire le indagini perché per gli inquirenti si è trattato di suicidio e il caso è chiuso".

E come mai un perito per il cellulare di Gaia? "Perché il suo telefono è bloccato. Ci sono voluti 25 giorni per avere il permesso di sbloccarlo".

Quando avremo un riscontro? "La prossima settimana".

La tesi del suicidio è rafforzata da un messaggio nel quale sua figlia diceva addio al suo ex fidanzato.. "L’ex fidanzato non ha mai ricevuto quel messaggio e come fanno a sapere che Gaia ha mandato il messaggio se il cellulare è bloccato da un codice?"

Possibile che su quella nave con 300 persone nessuno si ricordi di Gaia? "Possibile. Solo un camionista dice di aver visto persone ubriache a bordo e abbiamo notizie di molestie nei confronti di ragazze. Chi mi dice che mia figlia non sia da qualche parte in balia di malintenzionati?"

Ma sul traghetto non c’erano telecamere? "Abbiamo chiesto, ma senza avere risposte".

Gli ultimi segni del passaggio di sua figlia sul traghetto? "Lei aveva nausea e di certo era seduta col fratellino sul ponte 5 fino alle 2.30. Poi alle 5 è stata trovata la sua felpa legata a una sedia sul ponte nove. L’allarme è stato dato dal fratellino (16enne) alle 6.30. Gaia è stata chiamata fino alle 14 con l’altoparlante. Quindi hanno iniziato a cercarla con 15 uomini e alle 20 circa il traghetto è arrivato a Palermo. Senza Gaia".