Sant'Angelo Lodigiano e Milano, razzia di batterie telefoniche

Trafugate da centrali e ripetitori, ritrovate abbandonate in un prato

Le batterie sottratte alle centrali delle compagnie telefoniche erano destinate al mercato illegale, forse all’estero

Le batterie sottratte alle centrali delle compagnie telefoniche erano destinate al mercato illegale, forse all’estero

Lodi, 25 giugno 2018 - Un'operazione condotta dalla squadra mobile della Questura di Lodi in collaborazione con la Stradale di Milano Ovest ha avuto come esito il ritrovamento di quindici batterie di altrettante centrali di celle telefoniche delle compagnie Tim e Vodafone collocate tra il Sudmilano e il Lodigiano. La refurtiva, dal valore totale di 5250 euro (350 per capo), è stata ritrovata venerdì dai poliziotti della squadra mobile di Lodi abbandonata in un prato nei pressi della cascina Belfuggito, presso Sant’Angelo Lodigiano, dove ora la questura del capoluogo lodigiano sta portando avanti l’attività di indagine con il supporto della Scientifica per rilevare la presenza di eventuali impronte e, attraverso esse, ricostruire gli spostamenti che hanno condotto gli oggetti nel luogo dove sono state posizionate e ritrovate dalle forze dell’ordine, molto probabilmente in attesa di essere rivendute a altri acquirenti in Italia o all’estero.

Gli agenti sono potuti risalire alla posizione esatta delle batterie, la cui scomparsa è stata denunciata la scorsa settimana, grazie alla presenza di sistemi Gps nelle pile stesse, che hanno consentito di individuare a colpo sicuro l’area dove sono state collocate al termine della razzia portata a termine e, sulla base di essa, di ricostruirne la collocazione esatta.

Un furto davvero insolito per il territorio lodigiano, senza precedenti perlomeno nella storia recente: l’unica casistica simile, ma che coinvolge batterie di altra natura, riscontrata dalla Questura risale a poche settimane fa, quando le auto civetta della Squadra Mobile hanno ritrovato depositati alla cascina Lanfroia, nelle campagne intorno a Massalengo, mille chili di batterie al piombo per le automobili e cento chili di cavi elettrici staccati, nascoste nella fattoria per estrarne i metalli in essi contenuti, piombo e rame, e poi rivenderli. La Questura di Lodi sta tuttora portando avanti delle indagini per capire a quale mercato, italiano o estero, fossero destinate le batterie sottratte alle centrali delle celle telefoniche e ritrovate a Sant’Angelo Lodigiano e in che modo sarebbero dovute essere vendute, se non fossero state intercettate dagli agenti.