Oltre cento furti in un anno: il covo della banda a Cascina Belfuggito

Le indagini sono partite dai carabinieri di Cremona: rubati rame dai tralicci, auto e beni da case e aziende

Blitz alla cascina Belfuggito

Blitz alla cascina Belfuggito

Sant'Angelo Lodigiano - Uno dei covi principali delle 8 persone arrestate dai carabinieri di Cremona per furto aggravato e ricettazione nell'ambito dell'operazione 'Black out' era la cascina Belfuggito, alle porte del paese. L'indagine, coordinata dalla Procura di Cremona, è stata avviata nel 2016 dopo numerosi furti di cavi di rame dalle linee di media tensione per l'erogazione di energia elettrica e di numerosi furti ai danni di abitazioni e ditte commessi soprattutto nelle province di Cremona, Milano, Lodi, Pavia e Piacenza. I malviventi erano capaci di arrampicarsi sugli altissimi tralicci dell'alta tensione presenti nella pianura Padana e smantellare i cavi di rame.

Ma gli arrestati sono accusati anche di almeno 100 colpi messi a segno nel 2017 in tutto il Nord Italia. In particolare il territorio lodigiano, oltre ad essere sede di una delle due basi principali da cui la banda partiva per commettere crimini in tutto il nord Italia, era anche colpito dai furti compiuti in molti comuni (tra cui Cavacurta, Castiglione, Salerano), ai danni di abitazioni, dove i ladri portavano via auto, pc e beni vari, e ditte, dove si impossessavano di furgoni, pc e merce. La cascina Belfuggito, discarica a cielo aperto oltre che covo, è stata oggetto di diversi blitz compiuti dai carabinieri di Lodi: l'ultimo il 2 ottobre scorso, dopo un'indagine per furti compiuti nella provincia di Trento. Nel cascinale vivono una cinquantina di persone, interi nuclei familiari: più volte è stata trovata stoccata della merce rubata.