Furegato non vede l’ora di iniziare

Lodi, oggi la proclamazione ufficiale. Poi i “nodi” Santa Chiara e soldi rimasti in cassa. Le ferie? "Aspetteranno"

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di Laura De Benedetti

Oggi a palazzo Broletto è il giorno della convalida degli eletti e della proclamazione di Andrea Furegato, 25 anni, del Pd, a sindaco di Lodi. "Trascorrerò tutto il giorno in Comune" assicura il neo primo cittadino, già pronto a rimboccarsi le maniche e con in mente un elenco preciso di cose da fare che ieri, nella sede del suo comitato elettorale all’Albarola, ha illustrato più volte a tanti giornalisti. In primis la situazione finanziaria della casa di riposo Santa Chiara, che nei giorni scorsi ha incrementato le rette degli ospiti di 300 euro al mese, l’incontro con le associazioni, il ‘nodo’, tutto da valutare, dei 9 milioni di euro della Regione per l’acquisto del Ptp, e la "restituzione alla città, sotto forma di investimenti e di servizi, di quei 4,9 milioni di euro di avanzo di bilancio", a luglio. "Le ferie? Possono aspettare" assicura Furegato. Ma ieri è stato soprattutto il momento dell’analisi del voto. La coalizione di centrosinistra, che ha vinto col 59,03%, ha ottenuto 20 seggi in consiglio: 10 al Pd (+6 rispetto all’assise uscente), 4 alla nuova lista civica di Furegato ‘Buongiorno Lodi’ guidata da Manuela Minojetti (276 preferenze), 2 (+1) alla civica di Francesco Milanesi (393 voti), 1 a 110& Lodi e 1 a civica di Luca Scotti, com’era già, 1 a Lodi Comune Solidale (295 voti a Silvana Cesani), 1 a Tommaso Premoli per Lodi (131), che entrano in consglio. Grandi sconfitti il M5s, che nella coalizione col Pd perde i 2 consiglieri, ma anche, nel centrodestra (fermatosi al 37,20%), Forza Italia, che perde l’unico consigliere. La Lega avrà 3 seggi (-2), Fd’i 3 (-1), 2 (-4) la civica dell’ex vicesindaco Lorenzo Maggi, comunque il consigliere più votato con 509 preferenze, stabili i 3 seggi della civica di Casanova, a secco altre 3 civiche.

La notizia è il “risultato storico“ del Pd, primo partito in città col 24,56%: "É da record - rimarca la segretaria cittadina, Laura Tagliaferri, la dem più votata con 420 preferenze -, ma non è frutto di un miracolo. Siamo felicissimi e dimostra che il partito ha successo quando si apre e riesce ad essere interprete anche di chi gli sta attorno, civiche e altre forze. Ma il voto è dovuto a più fattori: un candidato fuoriclasse, una squadra costruita pazientemente ed affiatata. Poi il lavoro di 5 anni di opposizione efficace, che ha dato i suoi frutti, facendo emergere le contraddizioni della maggioranza. Infine hanno ottenuto più voti, su entrambi i fronti, i candidati più radicati, senza bisogno di calare dall’alto (in casa Lega) figure quali l’assessore regionale Pietro Foroni (97) e il deputato Luigi Augussori (118): i lodigiani non sono ingenui".