Frecciarossa deragliato, la Procura dissequestra l'area. Ma restano i disagi

I consulenti della Procura di Lodi hanno completato gli accertamenti irripetibili. Tempi ancora lunghi per il ripristino totale della circolazione

Il Frecciarossa deragliato a Livraga

Il Frecciarossa deragliato a Livraga

Lodi, 12 febbraio 2020 -  Al momento l'ipotesi più probabile degli inquirenti è che ad aver provocato il deragliamento del Frecciarossa  sia stato non solo "un errore umano" ma anche "un problema tecnico", di natura elettrica. Le indagini sono proseguite per tutta la giornata: obiettivo capire le cause del'incidente ferroviario costato la vita ai due macchinisti Giuseppe Cicciù e Mario Dicuonzo e il ferimento di 31 persone, giovedì 6 febbraio, alle 5,35, tra Livraga e Ospedaletto Lodigiano.

RILIEVI E INDAGINI. I periti incaricati dalla Procura di Lodi hanno svolto  accertamenti irripetibili e hanno concluso i rilievi in serata. Ora sarà la stessa Procura, che ha concesso il dissequestro (parziale) dell'area e ha sequestrato i cellulari dei cinque addetti alla manutenzione di Rfi che la notte precedente il deragliamento del Frecciarossa 1000 stavano lavorando sullo scambio n.5 all'altezza del quale la motrice del treno è uscita dai binari, a decidere se i consulenti dovranno tornare sul posto per ulteriori approfondimenti. 

I consulenti scelti dalla Procura sono Roberto Lucani e Fabrizio D’Errico, gli stessi dell’incidente ferroviario di Pioltello.  Sotto la loro lente sono finiti  binario di scambio, centraline e comando operativo. Oggi sono stati ascoltati anche gli addetti della centrale operativa di Bologna che quella notte, poco prima della tragedia, hanno seguito da remoto l’attività della squadra di operai di Rfi. Gli operai manutentori continuano a ribadire alla Procura di Lodi di aver lasciato il deviatoio nella posizione corretta, quindi per ”dritta“ in direzione Bologna. Quella notte sul deviatoio numero 5 al chilometro 116 gli operai si erano occupati di una "manutenzione ordinaria" legata a problemi meccanici ed elettrici.  

IL DISSEQUESTRO. Il provvedimento deciso dalla Procura di Lodi  riguarda la motrice, i vagoni  e il binario opposto a quello dove è avvenuto il deragliamento. Una decisione "al fine di consentire - come spiega il procuratore Domenico Chiaro - all'ente gestore di iniziare i lavori di ripristino  della linea Alta Velocità Milano-Bologna nel tratto interessato dall'incidente". Intanto sono arrivate le gru  per rimuovere le carrozze .Prima però dovrà essere realizzata una platea in calcestruzzo per il posizionamento degli automezzi che dovranno spostare i vagoni. Solo dopo queste operazioni si potrà passare alla sistemazione dei binari dell'Alta velocità piegati dalle ruote del Frecciarossa 1000 da 450 tonnellate.

I TEMPI. La riapertura della tratta interessata dal grave incidente è ancora da definire.  Per  i pendolari dell'Alta velocità e delle linee regionali che attraversano l'hinterland sud e il Lodigiano si profilano non meno di tre settimane, forse anche un mese, di disagi. Anche oggi i ritardi sulla tratta Piacenza-Milano Greco Pirelli superavano i 20 minuti e non sono mancate diverse cancellazioni. "Non è possibile fare previsioni dato che l'attività di ripristino è in carico all'ente gestore. Si ipotizza che sarà comunque necessaria almeno una settimana di lavori, dato che  è fra l'altro necessario ripristinare le linee elettriche e molta parte dei binari" sottolinea la Procura

 

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