Il Frecciarossa deragliato e quei cavi invertiti. Alstom: non rientravano nelle verifiche

L’azienda che ha prodotto l attuatore sotto accusa: i controlli erano solo documentali e visivi. Ma da luglio effettua il collaudo dei cablaggi

Il Frecciarossa deragliato nel Lodigiano

Il Frecciarossa deragliato nel Lodigiano

Livraga (Lodi), 29 novembre 2020 - "Non rientrava nei compiti della Qualità quello di verificare e controllare il corretto posizionamento dei cablaggi". Con una lettera inviata il 25 settembre scorso Alstom Ferroviaria, l’azienda indagata insieme ad Rfi per la legge sulla responsabilità amministrativa, ha risposto ai quesiti che i consulenti della Procura di Lodi, Roberto Lucani e Fabrizio D’Errico, avevano inviato a luglio per chiudere la perizia (depositata settimana scorsa) sulle cause del deragliamento del Frecciarossa Milano-Salerno avvenuto sullo scambio di Livraga (Lodi) il 6 febbraio scorso.

Alstom, che nello stabilimento di Firenze ha realizzato l’attuatore "difettoso" con i cablaggi invertiti - per i consulenti unica causa della tragedia costata la vita ai due macchinisti Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicciù e il ferimento di 31 persone, deragliato per uno scambio in posizione errata - ha fornito tutte le informazioni sulla produzione del dispositivo, dalla realizzazione al collaudo finale. Tanti passaggi, supervisionati dal caporeparto, non sufficienti per verificare un problema interno come quello dell’inversione dei cablaggi. "Le attività di controllo effettuate dalla Qualità sull’attuatore oggetto della Vostra indagine sono state, secondo le procedure in essere, esclusivamente di natura documentale e visiva sull’attuatore già integralmente prodotto, già collaudato e già definitivamente sigillato", rispondono da Alstom Ferroviaria che solo da luglio scorso ha introdotto nel collaudo il controllo dei cablaggi interni all’attuatore, eliminando il rischio di un difetto da errore umano.

Ma i consulenti della Procura lodigiana hanno dimostrato che l’errore del Sistema di segnalamento dell’intera rete ferroviaria, il software che avrebbe dovuto notare il binario aperto e che invece non l’ha fatto, sarebbe potuto accadere anche "con una inversione di cavi realizzata nella scatola di derivazione dei cablaggi (la scatola posizionata sul lato esterno del deviatoio, ndr ) e in presenza di un attuatore non difettato". Sulla vicenda restano indagate, per ora, 18 persone con ipotesi di reato a vario titolo per disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni.