Frecciarossa deragliato, a caccia di risposte sui resti della motrice

A Livraga sui resti della prima carrozza sta la stessa task-force che fece i rilievi a Pioltello

Prosegue la raccolta di elementi utili sulla scena del deragliamento a Livraga

Prosegue la raccolta di elementi utili sulla scena del deragliamento a Livraga

Livraga (Lodi), 8 febbraio 2020 - Un filo rosso lega l’incidente ferroviario di Pioltello, avvenuto il 25 gennaio del 2018 con il tragico bilancio di tre morti, e il deragliamento del Frecciarossa, avvenuto all’alba di giovedì a Livraga lungo il tratto lodigiano dell’alta velocità e che ha causato la morte dei due macchinisti. Gli uomini della Polizia ferroviaria del compartimento della Lombardia e quelli del Nucleo operativo incidenti ferroviari (Noif), infatti, fanno parte delle stesse task-force che sono subito accorse al capezzale dei due convogli. E ieri mattina attorno alla carcassa della motrice, completamente distrutta e staccatasi dal resto del treno, si aggiravano con fremente laboriosità uomini in divisa pronti a visionare ogni centimetro del materiale rotabile. I pezzi schizzati a centinaia di metri erano ancora lì, alcuni addirittura nei pressi dei terreni agricoli adiacenti alla strada che corre parallela alla linea ferroviaria. Si sentivano distintamente i rumori di flessibile che tagliava le lamiere, segno che, piano piano, gli investigatori stavano cercando di approfondire anche il minimo dettaglio senza lasciar nulla al caso.

Gli accertamenti serviranno per una successiva trasposizione tridimensionale del luogo dell’incidente, così come avvenne per l’incidente di Pioltello. Inoltre, la polizia scientifica ha recuperato l’hard disk delle telecamere che da mesi erano state posizionate sul perimetro della stazione di segnalamento dove ha finito la sua corsa la motrice del convoglio. Il Frecciarossa 9565 Milano-Salerno ieri era ancora lì immobile e ci resterà per giorni: non è ancora possibile capire quando avverrà il dissequestro dell’area. La prima carrozza piegata su di un fianco e le altre, perfettamente in asse, anche se distanti alcune centinaia di metri dal locomotore, ma con i vetri e le pareti esterne colpite dai sassi della massicciata schizzati dopo il deragliamento. I cavi dell’alta tensione sono in parte caduti e proprio giovedì mattina sono stati un ostacolo in più per i soccorritori visto che i viaggiatori feriti usciti dal convoglio avrebbero potuto essere investiti da potenti scariche elettriche. 

Ieri, il sindaco di Livraga Giuseppe Maiocchi è tornato ancora sulla vicenda. "Come amministrazione comunale siamo stati coinvolti in quanto l’incidente è avvenuto nel nostro territorio di competenza, ma sicuramente siamo stati travolti anche emotivamente in questa tragedia, purtroppo unica per la linea ad alta velocità. Questa notte (tra giovedì e venerdì, ndr) ho fatto visita al nostro gruppo di Protezione civile che, da subito, si è mobilitato per questioni di natura logistica e di supporto ai soccorritori e forze dell’ordine. I volontari, che ringrazio pubblicamente per il loro impegno, hanno messo a disposizione una torre faro per illuminare tutta la zona che doveva essere presidiata per evitare che fosse meta di curiosi e sciacalli, ma hanno anche garantito bevande calde al personale in attività in una giornata di freddo intenso".