Lodi, brevetta il fornello ma lo copiano: pensionato chiede giustizia

Giorgio Furzi crea nel 1996 i quattro fuochi disposti a rombo

Giorgio Furzi ha presentato denunce  in 17 procure

Giorgio Furzi ha presentato denunce in 17 procure

Lodi, 26 aprile 2018 - «Perché in Italia proteggono i marchi di borse e scarpe dagli oggetti contraffatti venduti sulle spiagge dai ‘vu’ cumprà’ e non tutelano, invece, chi ha dei brevetti dalle “copie” fatte da grandi produttori industriali? Anziché andare alle Bahamas con la famiglia ho subito 20 anni di vessazioni, pagato 900 euro l’anno di brevetti e circa 200mila euro tra una ventina di avvocati diversi: ora sono in attesa degli esiti delle indagini di due procure e della Guardia di Finanza». Giorgio Furzi, di origine romane ma che risiede nel Lodigiano da 20 anni, nel 1996 brevetta il modello ornamentale di un piano cottura da 60 cmq (che rappresenta il 95% del mercato) con i 4 fuochi disposti a rombo anziché ai 4 angoli, inedito, più funzionale e sicuro.

NEL 1999 ne brevetta anche il modello industriale con alcune aggiunte di sicurezza: una vasca di contenimento di eventuali fuoriuscite dalle pentole con un unico supporto copri fuochi complanare che elimina le più instabili griglie rialzate: «Le grandi aziende hanno settori di ricerca, con tanto di ingegneri, ma non hanno pensato a una soluzione così pratica, specie sotto il profilo della sicurezza. All’epoca mi misi a studiare una soluzione dopo aver afferrato al volo mio figlio di 3 anni che, correndo, stava andando a sbattere contro la cucina a gas. Il liquido bollente cadde sui miei piedi: per fortuna, indossando le scarpe, i danni furono lievi. L’assurdo è che i grandi marchi hanno copiato la disposizione a rombo, nonostante due sentenze a mio favore a tutela del modello ornamentale (valido per 25 anni), ma senza tenere conto delle peculiarità relative alla sicurezza». Furzi, oggi in pensione dopo una vita nel settore vendita di elettrodomestici e fotovoltaico, in seguito a numerosi incontri col mamagement di uno dei giganti del settore, era giunto a un primo impegno scritto «di licenza d’uso» dei brevetti, ma poco più di 3 anni fa ha iniziato a vedere in commercio i piani di cottura a rombo. Sono così iniziate una serie di azioni legali.

«L’azienda ha chiesto la nullità dei brevetti: il consulente tecnico nominato dal Tribunale, che ho poi denunciato per perizia di parte e false dichiarazioni, ha dichiarato “non sufficienti” le sentenze preesistenti che già di per sé facevano preconfigurare il reato di lite temeraria (azione legale esperita con malafede, in genere con intenti dilatori, ndr). Il 7 marzo scorso, in soli 6 giorni, il verdetto contro di me con l’addebito di 17mila euro di spese. Ma è solo il primo round. Voglio continuare a battermi per tutti coloro che registrano brevetti e non vengono tutelati: mi sono rivolto anche al ministro della Giustizia. I “brevetti Furzi” stanno per scadere, ma c’è il pregresso da recuperare, che stimo in qualche milione di euro». Furzi ha presentato denunce contro diversi big del settore in 17 procure: ad oggi ci sono indagini in corso a Forlì, dove ha sede uno stabilimento di produzione di piani cottura, e a Lodi.