Lodi, la “foresta di pianura” ha i mesi contati: rifiuti e nessuna prospettiva

Il bosco abbandonato nel degrado

L’obiettivo finale era creare 50 ettari boschivi

L’obiettivo finale era creare 50 ettari boschivi

Lodi, 17 marzo 2019 - Proprio mentre i giovani scendono in piazza per chiedere di salvare il pianeta con i “Fridays for future” lanciati da Greta Thunberg, il verde pubblico nel capoluogo langue. Un esempio su tutti è anche la foresta di pianura, realizzata nel 2003 dalla Provincia, con fondi regionali, in località Costino: su un’area di 8 ettari vennero piantumate circa 35 mila essenze, di cui 30mila sopravvisute nella decina d’anni durante i quali il bosco è stata lasciato crescere spontaneamente. Subito il progetto rimase a metà: venne avviato un percorso naturalistico, poi abbandonato all’incuria, ma il centro didattico, chiuso in un magazzino dal ‘04, non vide mai la luce: sarebbero serviti almeno altri 150 mila euro per posa e allacciamenti e, soprattutto, sarebbero servito del personale per la gestione.

Nel marzo 2015, quando alcune piante cadute sbarravano il sentiero ciclopedonale, la Provincia, di concerto con la Regione, intervenne: spese 30 mila euro per abbattere circa mille piante e salvaguardare le specie più pregiate. Ma, da allora, più nulla: i tavoli da pic nic sono a pezzi e circondati da pattume occasionale, i pannelli informativi in legno sono ormai divelti, il percorso ciclabile non è mai stato completato. Si era parlato, fino a pochi mesi fa, di usare parte dei fondi di compensazione dovuti da Sorgenia per la realizzazione della centrale a turbogas di Bertonico, almeno per la manutenzione di aree verdi come la foresta di pianura.

La convenzione, che scade entro fine anno, prevedeva infatti la creazione, nel Lodigiano, di 50 ettari di bosco: ne furono realizzati solo 3, perché non c’erano aree comunali a disposizione. Ora, trascorsi 9 anni dalla sottoscrizione della convenzione tra Provincia e Sorgenia, il rischio è di perdere l’investimento, che sia in nuove piantumazioni o in interventi di manutenzione del verde. Ma la foresta non è l’unico esempio di incuria. La cattedrale vegetale, esempio di “art in nature”, è stata divorata da un fungo, dall’inerzia e dalle ultime 2 trombe d’aria: a solo 2 anni dall’inaugurazione sono in piedi solo 28 delle 108 colonne che componevano le navate dell’imponente struttura. Mentre nel parco dell’Isola Carolina i vigili del fuoco sono intervenuti sabato per rimuovere un ramo pericolante.