Farina dagli insetti, il piatto è servito

La Italbugs era rimasta 'dormiente' in attesa del via libera dell’Ue. "Non c’è molta differenza fra un gambero e un grillo"

Il laboratorio di Italbugs

Il laboratorio di Italbugs

Lodi - Aveva lanciato nel dicembre 2015, l’anno dell’Expo dedicato a ‘“Nutrire il pianeta“, il panettone “Pan Seta“, fatto con la farina di baco da seta, frutto della ricerca condotta presso il Parco Tecnologico Padano. Oggi Marco Ceriani, che con Italbugs sostiene da tempo il ricorso ad insetti edibili per salvare il pianeta, vede finalmente autorizzato dall’Unione europea l’uso delle “tarme della farina“, quindi di larve, per farne farine.

"Al Ptp, dove Italbugs è stata insediata come start up dal 2014 al 2017, abbiamo potuto fare ricerca sugli insetti edibili. Ora il modello europeo è proprio quello che ho indicato col “Pan Seta“, ovvero utilizzare farine con estratti di insetti, ricchi di proteine e omega 3, che in altra forma possono creare repulsione. Quella dell’Ue non è una liberalizzazione ma, anzi, l’accettazione di un protocollo, già in uso ma col divieto di esportazione in Belgio, Olanda o Svizzera. D’ora innanzi bisognerà dichiarare dove l’insetto è stato allevato, cosa gli è stato dato da mangiare, come è stato trasformato in farina: si tratta di un sistema igienico sanitario monitorato, certificato. È un po’ come avviene per i funghi: il ristoratore te li può proporre solo se certificati dall’Asl. O l’alga spirulina, che è allevata in bioreattori. A Lodi studiammo il baco da seta che, a differenza ad esempio della cavallette, che sono infestanti, può essere allevato in serre e nutrito con le foglie del gelso: l’idea era anche quella di unire food e fashion, cibo e moda, e promuovemmo un convegno a cui partecipò anche il presidente della Fao. Col Ptp, in collaborazione con l’ambasciata dello Zimbwawe, studiammo anche le larve ‘Mopane’. In seguito ai problemi economici del Ptp mi sono spostato in un parco analogo olandese specializzato nell’agrofood. Poi Italbugs è rimasta “dormiente“ visto che la normativa Ue, attesa per il 2018, tardava ad arrivare".

Ora Ceriani intende tornare sul mercato: "Non c’è molta differenza tra un gamberetto e un grillo: entrambi hanno un esoscheletro, uno è rosa l’altro è verde - aggiunge -. Ci sono già 1,5 miliardi di persone sul pianeta che si nutrono di insetti e non si può sfamare il mondo con la chianina. Il vantaggio di grilli, larve, bachi è che hanno vita breve, si nutrono con poco, non hanno le emissioni nocive del bovino e possono essere allevati in filiere senza contaminazioni esterne. Ora gli stati europei hanno tempo alcuni mesi per adeguare le proprie normative".